Forza Italia viene descritto come il partito più debole della coalizione di centrodestra a livello nazionale; il segretario nonché ministro Tajani cercherà la riconferma nel congresso del 24 e 25 febbraio ma tutti i dati sono in discesa. Trane che in Veneto. Qui tutte le cifre sono in controtendenza. Perché? E’ quello che gli osservatori chiamano “effetto Tosi”. L’ex sindaco di Verona e ora segretario regionale del partito di Berlusconi, deputato e vicepresidente della commissione Trasporti sta mettendo in piedi una organizzazione territoriale che ricorda quella di quando era responsabile della Lega prima dello scontro con Salvini.
L’effeto Tosi è nei numeri e nella campagna acquisti in tutte le province. Prima della fine dell’anno nelle file di Forza Italia del Veneto dovrebbe arrivare almeno un assessore regionale, circolano i nomi di Caner e Bottacin. Ogni giorno Tosi organizza conferenze stampa per presentare nuovi acquisti da Belluno a Rovigo.
E nel contempo raccoglie iscrizioni, tessere. Forza Italia, per dire, ne aveva 300 lo scorso annom, adesso con Tosi viaggia verso le 5mila.
Non è un caso se Tajani ha chiesto a Tosi di mettersi in corsa per le elezioni europee, grazie alla sua capacità di traino. Tosi già una volta è stato eletto in Europa ma preferì rimanere sindaco della città e mandare a Bruxelles quel Lorenzo Fontana, oggi presidente della Camera.
Intanto l’ex sindaco ha già raccolto un migliaio di nuovi tesserati a Verona, tra le 500 e le mille tessere a Treviso, a Venezia si aggira anche qui attorno ai mille iscritti; a Padova sarebbe tra le 500 e le mille nuove iscrizioni e poi ci sono Rovigo e Belluno.
In tutte queste province sono previsti i congressi che si terranno dal 13 al 20 gennaio e i cui esiti non sono per nulla scontati.
Ma dove vuole arrivare questa Forza Italia del Veneto? Molti sostengono che la sfida di Tosi sia quella di una rivincita con la Lega: arrivare prima di Salvini sarebbe per lui una grande soddisfazione.