Cioccolatini, smalti, pigiami, trucchi, uova di Pasqua, ma anche un significativo ritorno alla moda “regency core” e un’impennata vertiginosa del turismo inglese: questi solo alcuni esempi del cosiddetto “effetto Bridgerton” sull’economia globale.
Cos’è l’effetto Bridgerton
Manovre di marketing dalle ripercussioni incredibili, se si pensa che, dal suo arrivo su Netflix con la prima stagione nel dicembre 2020, la serie romantico-storica “Bridgerton” ha portato la ricerca di elementi di moda come il corsetto a un incremento del 95%, nonché a un aumento di un quarto di miliardo di sterline per l’economia britannica.
A onor del vero, l’influenza sulla cultura di massa delle storie di fiction ambientate durante il periodo dell’ultima fase dell’ “era georgiana” (complessivamente durata, tenendo conto della reggenza del Principe di Galles, dal 1714-1830) fanno capo ai classici senza tempo di Jane Austen: oltre a popolare librerie e schermi con riedizioni e continui adattamenti, l’ironia e la modernità di “Orgoglio e Pregiudizio”, “Ragione e Sentimento” e tutti gli altri suoi romanzi continuano a fungere da canovaccio per lo storytelling contemporaneo di storie d’amore e, inoltre, sono continui generatori di fan, discussioni, club del libro, ritrovi in costume a tema regency, movimenti femministi e tanto altro. A modo suo, non c’è dubbio, Jane Austen e il suo incomparabile sguardo ironico-critico alla società inglese durante la regency sono diventati un vero e proprio brand.
È impensabile, dunque, prendendo visione di Bridgerton e dei suoi effetti sulla società, non
rivolgere un pensiero a Jane Austen, inequivocabilmente fonte d’ispirazione per i romanzi rosa di Julia Quinn che hanno dato vita all’adattamento Netflix targato Shonda Rhimes (già nota Re Mida di serie di successo come Grey’s Anatomy, Scandal e Station 19).
Naturalmente, seppur ambientati in luoghi e periodi analoghi e trattando di storie d’amore e società simili, si tratta di generi, stili e obiettivi molto diversi: dove Jane Austen puntava alla critica attraverso la “Comedy of manners” (lett. “Commedia di Costume”) volta a satirizzare i difetti e le stravaganze di personaggi dell’alta società, la saga letteraria-televisiva di Bridgerton punta all’intrattenimento puro, acuito da un aspetto erotico piuttosto dirompente.
Bridgerton, la serie Netflix
Ambientata a Londra nel 1813, Bridgerton si addentra nei balli sontuosi, nelle convenzioni sociali e nel mercato matrimoniale londinese attraverso il punto di vista della prolifica e potente famiglia Bridgerton. Proprio come per i romanzi di Julia Quinn, a ogni stagione – finora ne sono uscite tre, più uno spin off incentrato sulla Regina Carlotta – corrisponde la turbolenta vicenda sentimentale di uno dei tanti fratelli Bridgerton.
La prima stagione è dedicata alla primogenita femminile, Daphne, innamorata del tenebroso e affascinante Duca di Hastings. La seconda stagione è dedicata al primogenito, Anthony e alla sua travagliata storia con l’acuta Kate, mentre la terza al fratello Colin e al suo amore con l’amica di sempre, Penelope Featherington.
Se siete appassionati di commedie romantiche e avete bisogno di una serie leggera e appassionante, la saga di Bridgerton vi aspetta su Netflix.