Sale a 35 mila euro il tetto Isee – Erp per la permanenza negli alloggi popolari degli inquilini residenti da anni, ma che la recente riforma dell’edilizia residenziale pubblica aveva abbassato a 20 mila. Analogamente, per gli assegnatari, che otterranno gli alloggi in seguito alla nuova legge, la soglia di permanenza sarà elevate da 20 mila a 26 mila euro. Di conseguenza, aumenta anche il numero di nuclei familiari assegnatari di immobili Agec che mantengono il diritto a viverci. Grazie a questa variazione, quindi, sono stati innalzati i limiti sia per i residenti che per i futuri inquilini. Oltre a questo, la modifica ha sancito che conserveranno il diritto all’alloggio i residenti con più di 65 anni e i nuclei familiari con disabili o persone non autosufficienti anche se con un indicatore Isee – Erp superiore alla soglia di permanenza. Il Consiglio Regionale del Veneto, infatti, ha modificato la legge regionale di riforma dell’edilizia residenziale pubblica (Legge regionale 3 novembre 2017, n. 39) e ha introdotto il concetto di “permanenza”. Le modifiche erano state richieste dall’Amministrazione comunale e dagli enti gestori del patrimonio di edilizia residenziali pubblica, Agec e Ater. Per quanto riguarda gli inquilini assegnatari di immobili di Edilizia residenziale pubblica amministrati da Agec, sono 357 i nuclei familiari la cui soglia Isee – Erp supera i 20 mila euro. Per loro, inizialmente, era prevista la decadenza contrattuale. Con le nuove disposizioni e le deroghe previste per gli ultra 65enni, invece, i casi di decadenza si sono ridotti a 18. Questa cifra potrebbe diminuire ulteriormente visto che l’elaborazione non tiene ancora conto delle famiglie con disabili o con persone non autosufficienti che, per effetto della modifica, potranno comunque conservare il diritto all’alloggio. “È stato fatto un ottimo lavoro di squadra tra Comune, Agec, Regione e Ater – ha detto l’assessore alle Politiche della casa Francesca Toffali -. Tutti, a diverso livello e competenze, hanno dato luogo a questo primo aggiustamento che già di per sé andrà a garantire il diritto all’abitazione a fasce deboli della popolazione. Un risultato che prevede maggiori tutele per anziani e disabili, innalzamento Isee con conseguente aumento della soglia di decadenza del diritto all’assegnazione all’alloggio, ed esclusione di somme ricevute una tantum”.
derivanti per esempio da risarcimenti assicurativi e simili dall’Isee che potevano avere come conseguenza la perdita dell’alloggio. Tutto questo lavoro, durato alcuni mesi e frutto di un confronto con tutte le parti interessate, ha sicuramente mitigato le conseguenze della prima versione della legge che ora risulta essere maggiormente equa e vicina alla cittadinanza”.