Stop dal 2020 allo sconto in fattura per i lavori di ristrutturazione che danno diritto a ecobonus o sismabonus, introdotto qualche mese fa dal Decreto Crescita. La commissione Bilancio del Senato ha approvato un emendamento al testo della manovra che cancella la possibilità di cedere il proprio credito d’imposta ai fornitori ottenendo in cambio lo sconto equivalente direttamente sul corrispettivo da pagare per i lavori. Il provvedimento, infatti, prevedeva per i lavori di efficientamento energetico e di prevenzione antisismica, la possibilità per il cliente di richiedere direttamente all’impresa uno sconto in fattura pari all’ammontare dell’incentivo fiscale spettante. L’impresa avrebbe poi recuperato le somme anticipate sotto forma di credito d’imposta da utilizzare in compensazione. “Fortunatamente questa misura ha avuto vita breve – commenta Nicola Dal Dosso, direttore di Confcommercio Verona – un provvedimento molto discutibile che agevolava il cliente che otteneva uno sconto immediato dal venditore invece di aspettare di recuperare la detrazione in 10 anni, ma che metteva in enorme difficoltà le imprese dell’edilizia, ma anche fornitori e installatori di serramenti, costretti ad anticipare il contributo. Lo sconto in fattura relativo all’ecobonus ha causato alle Pmi più danni che benefici poiché ha generato un problema di liquidità, favorendo di contro le imprese di grandi dimensioni”. “Visto che la misura entra in vigore con l’approvazione della legge di stabilità – conclude Dal Dosso – auspichiamo non vi siano ripensamenti dell’ultima ora”