Fulvio Valbusa, uno dei fondisti italiani più grandi di tutti i tempi, leggenda dello sci mondiale e trascinatore della squadra azzurra alle Olimpiadi di Torino 2006, racconta la sua vita prima e dopo lo sport, da campione osannato e poi da guardia forestale impegnata nel ripopolamento dei lupi. Scritto a quattro mani con Serena Marchi, Randagio è la storia di un grande atleta e di un uomo sempre alla ricerca di nuove sfide, prima di tutto con se stesso.Fulvio nasce nel febbraio del 1969, lui e il gemello Silvio sono due dei sei figli di una famiglia molto umile che vive in una contrada sperduta sulle montagne veronesi (Lessinia). I primi anni sono segnati da uno stretto rapporto con la natura e da una vita in comune segnata da giochi semplici e molte restrizioni. È con la morte del gemello Silvio a 15 anni che Fulvio capisce di volersi dedicare allo sport professionistico, di voler diventare un campione: la sua è una scalata, passo dopo passo grazie a un talento piegato dalla disciplina e dalla fatica, Fulvio raggiunge i suoi traguardi, il campionato juniores, la chiamata nella Forestale, i campionati italiani, i mondiali e la consacrazione alle Olimpiadi. Ma cosa rimane di uno sportivo quando smette di essere tale? Diversamente da molti suoi colleghi, dopo il ritiro, Fulvio chiude con il mondo dello sport e si dà un nuovo obiettivo nella sua seconda vita: individuare e seguire il ripopolamento della Lessinia da parte dei lupi, dopo 150 anni, infatti, una coppia di grandi carnivori prende residenza sui monti veronesi. Fulvio se ne innamora immediatamente, diventa il referente forestale e fa dei lupi la sua nuova ragione di vita. Slavc e Giulietta diventano la sua nuova famiglia. Installa fototrappole in cui immortala la vita segreta della coppia. Piano piano Fulvio impara anche ad ululare e, quando Slavc, il maschio alfa, risponde a un suo richiamo, si sente definitivamente uno di loro. La storia di un grande atleta e di un uomo sempre alla ricerca di nuove sfide, prima di tutto con se stesso.