Mentre il governatore del Veneto, Luca Zaia, pubblica le nuove direttive in vigore da stanotte, tutta Italia si chiede quando inizierà davvero la “fase due”. Chi riaprirà, perchè, come, quando. Intanto Verona (col Veneto) continua a essere d’esempio, per comportamenti, serietà, sacrifici, impegno.
Obbligo anche di guanti. Cade il vincolo dei 200 metri da casa per l’attività motoria, che potrà essere svolta “in prossimità dell’abitazione”. Il governatore: “Premio i cittadini, ma usino il buonsenso”. Controlli a tappeto nelle aziende
Equilibrio e buonsenso. Il Veneto, con giudizio, ha liberato i propri cittadini. Chiariamo subito: non si tratta di un irresponsabile “tana liberi tutti”, che il contagio è ancora troppo diffuso per abbassare la guardia. Oltretutto la stragrande maggioranza delle competenze, in tal senso, sono in capo al governo, su tutte la riapertura delle attività lavorative. E però il presidente Luca Zaia, con la nuova ordinanza emanata oggi (in vigore dalla prossima mezzanotte), ha reso un po’ più sopportabile le tre settimane che ci aspettano. Poi, il 3 maggio, l’auspicio è che da Nord a Sud ci siano le condizioni per poter riappropriarci delle nostre vite, pur con inevitabili precauzioni. Dicevamo del provvedimento. Cade l’obbligo di fare attività motoria (quindi passeggiate e corse) entro i 200 metri dalla propria abitazione: si potrà farla «in prossimità», ma da soli (consentito per le camminate l’accompagnato di disabili e figli minorenni) e in ogni caso a due metri di distanza da altre persone. Prima la distanza era di un metro. Nessuna indicazione specifica su quanto ci si potrà allontanare da casa, il che se da un lato porterà a contestazioni in caso di multe, dall’altro responsabilizza una popolazione che finora – salvo sporadici episodi – si è attenuta alle regole. Dunque anche i tanti che non hanno un giardino grande potranno sgranchirsi le gambe e ossigenarsi. «Ho tolto il limite precedente» ha detto Zaia «e questo è un atto di grande fiducia. Non saranno concessi quattro o cinque chilometri, ovviamente. L’emergenza non è finita» ha tenuto a sottolineare «e quest’ordinanza, seppur concessoria su alcune libertà dei cittadini, non deve portare ad abbassare la guardia». Punto fondamentale del provvedimento: per uscire di casa, qualsiasi sia il motivo, sarà obbligatorio indossare mascherina e guanti. Vietato uscire per chi ha più di 5 linee di febbre: in caso contrario, nell’eventualità di un controllo, si verrà sanzionati. Disposizioni in vista del 25 aprile e del primo maggio: dalle nostre parti sono inimmaginabili gli assembramenti di Pasqua di Palermo o Napoli (le immagini purtroppo le abbiamo viste tutti), ma il governatore ha preferito precisare: «I pic-nic e le grigliate saranno consentite solo nel giardino di casa e per il singolo nucleo familiare, per chi vive assieme. Nessun barbecue con gli amici». I supermercati resteranno chiusi la domenica e nei giorni festivi. Sì ai mercati all’aperto, purché con dispositivi protettivi. La nuova ordinanza regionale ammette «lo spostamento di ogni mezzo per l’assistenza al parto del neogenitore»: insomma, si potrà andare in ospedale ad assistere alla nascita del figlio. Capitolo aziende. «Domani troveremo più auto in strada, più persone che usciranno di casa per andare a lavorare» ha affermato Zaia. «Dobbiamo pensare a un lockdown ridotto, un lockdown “soft”, che però deve mettere in sicurezza tutti». Di fatto le concessioni dell’ultimo “dpcm” nazionale, a cui si aggiungono le riaperture conseguenza del “silenzio-assenso” delle prefetture, fanno sì che in Veneto tra poche ore circa la metà delle attività produttive potranno riaprire, seppur alcune a ritmo molto ridotto. Zaia, infine, ha stilato il bilancio della Pasqua: «Faccio i complimenti ai veneti: ci hanno fatto fare un figurone, sono stati eccezionali».
A.G.