La chiesa di San Giovanni in Valle si trova nell’omonima via, in un bellissimo quartiere ai piedi delle colline veronesi.
Qui anticamente c’era una delle più antiche chiese di Verona di cui nulla si conosce tuttavia alcuni elementi, fanno pensare che in principio potesse essere la cattedrale ariana di Verona, in contrapposizione con la cattolica chiesa di Santo Stefano. Di questa prima chiesa rimane solo parte dell’attuale cripta, in quanto il resto dell’edificio fu gravemente danneggiato dal terremoto che colpi Verona nel 1117. Già nel 1120 incominciò la ricostruzione di quello che sarà poi l’attuale edificio in stile romanico. Nel 1300 si decise di ampliare l’aula dell’edificio allungando la navata di una campata, il preesistente nartece venne quindi inglobato nella chiesa e la facciata ricostruita ex novo.
La Chiesa, che è uno dei capolavori del romanico maturo veronese, è caratterizzato da una pianta basilicale suddivisa in tre navate dall’alternarsi di pilastri e colonne. Di notevole pregio gli eleganti capitelli scolpiti posti a coronamento delle colonne. Le pareti, una volta interamente affrescate, oggi presentano solo alcuni lacerti di pitture rovinate dal tempo e dall’umidità. Nella cripta, accanto all’altare maggiore, sono custoditi due sarcofagi di grande valore: uno risalente al IV secolo presenta una scultura a bassorilievo su tre lati a due ordini sovrapposti con narrate storie dei Vecchio e Nuovo Testamento e in cui la tradizione vuole siano collocate le reliquie degli apostoli Simone il Cananeo e Giuda Taddeo; l’altro, più antico (II o III secolo), è un sarcofago di epoca pagana con raffigurati al centro due coniugi in una conchiglia sovrastanti una scena rurale e con ai lati due figure di filosofi trasformate successivamente in santi cristiani.
Il complesso è completato da un campanile, romanico per la parte inferiore e rinascimentale per quella superiore, da un chiostro di cui rimane una sola ala, e dalla canonica che una volta era la sede della collegiata e che oggi è uno degli edifici civili più antichi che si possono trovare in città.
A meridione sorgeva questo ampio ed elegante chiostro di cui oggi rimangono solo alcuni resti. Formato da una serie di colonnine in marmo rosso binate con capitelli scantonati, originariamente si estendeva fino alle absidi della chiesa ed era interamente coperto. Oggi l’area dell’ex chiostro costituisce una piccola corte accessibile dalla strada pubblica attraverso un ampio cancello ferreo vicino al quale venne posta, intorno al XIV secolo, un’edicola che custodisce una statuina, strana per la sua deformità, raffigurante San Giovanni Battista.
Tiziano Brusco