Dal 2 al 23 ottobre nelle province della Lombardia l’incremento dei contagi viaggia oltre il 50%. Ma non dappertutto, però. L’immunità di gregge, raggiunta nelle zone più colpite dalla prima ondata di Covid, pare risparmiarle dalla nuova recrudescenza del virus. Nella lista nera dei picchi di nuovi casi Varese: +64,7%, Monza-Brianza: +61,3%, Milano: +60,7%. Si scende, invece, a Como (+39,9%), Mantova (+15,5%), Lodi (+18,1%), Pavia, Lecco, Sondrio. Mentre, riporta Il Fatto Quotidiano, gli incrementi più bassi si registrano a Bergamo (+6,9%), Cremona (+9,2%), Brescia (+9,7%). Qualcosa come dieci volte meno rispetto ai casi limite di Varese, Milano e Monza-Brianza.
Anche dai risultati dei test sierologici effettuati nella bergamasca l’immunità di gregge pare un dato di fatto. Luca Lorini, infatti, primario di Anestesia e rianimazione dell’ospedale di Bergamo, spiega gli attuali livelli di contagio sotto la media regionale, come effetto di una risposta immunitaria diffusa. “Nell’organismo di chi è stato contagiato, si sviluppano anticorpi – aggiunge Lorini – ce lo dimostrano le analisi sierologiche, che ci dicono proprio chi ha incontrato in passato il virus. Le analisi sierologiche nella popolazione della provincia di Bergamo provano che l’ha incontrato il 35-40 per cento della popolazione”.
Un dato che colloca l’area di Bergamo tra le più colpite al mondo, dove la media delle persone che hanno contratto il virus si attesta tra l’11 e il 20%. “Gli anticorpi proteggono da nuovi contagi. Ecco perché nelle zone di Bergamo e Brescia oggi ci si ammala di meno. È l’effetto vaccino naturale”, chiosa Lorini.Ma l’immunità è per sempre?
Se i dati sui contagi sono tangibili, non si conosce ancora la durata dell’immunità al Covid.
“Gli anticorpi – dice Lorini – dopo un certo periodo di tempo svaniscono, così come si esaurisce, per esempio, l’effetto del vaccino antinfluenzale, che infatti dobbiamo ripetere ogni anno”.
Ma i numeri delle province di Bergamo, Brescia, Cremona parlano chiaro. Dove in primavera il virus ha picchiato più forte, oggi si diffonde meno. Bergamo: si passa 14,2 a un incremento del 6,9, il più basso della Lombardia. Varese: dal 5,3, il più basso della regione all’attuale 64,7, il più alto. E Milano: ieri incidenza 8,9; oggi incremento del 60,7.
Confermata l’ipotesi formulata da Ilaria Capua
I dati della bergamasca, insomma, sembrerebbero confermare l’ipotesi di Ilaria Capua, direttore dell’One Health Center of Excellence dell’Università della Florida. La virologa è tornata sull’immunità di gregge come opzione valida, dati i dubbi su tempistiche e efficacia del vaccino anti Covid. “Non abbiamo certezza che i vaccini che sono in via di sviluppo siano efficaci; terzo, non sappiamo neanche se l’efficacia possa essere raggiunta con una dose o se ce ne vorranno di più. È necessario che le persone capiscano che al primo giro non ce ne sarà abbastanza per tutti”. E la soluzione starebbe nel raggiungere un buon livello di immunità di gregge. “Bisogna far girare il virus lentamente, perché se gira troppo velocemente avremo le pecore morte. Bisogna stare lontani e distanziarsi in modo che l’indice di contagio sia basso, mantenere sotto soglia la circolazione virale e immunizzarsi piano piano. Poi il vaccino darà il suo contributo”.