“E’ una follia chiudere il Brennero!” Riello, con i colleghi di Emilia e Lombardia: “Un colpo basso per la nostra economia”

Il 20 novembre 2020 è stata pubblicata l’ordinanza del Presidente del Tirolo che prevede un inasprimento del divieto di transito nelle ore notturne. Il divieto, poco utile ai fini ambientali, discrimina gli autotrasportatori e danneggia le imprese italiane.

Le Unioni regionali delle Camere di commercio di Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto e le Camere di commercio di Bolzano, Modena, Trento e Verona sono fortemente preoccupati per l’inasprimento del divieto di transito notturno emanato dal Governo tirolese, una delle tante limitazioni al traffico merci in Tirolo, che per l’Italia comporta un aumento dei costi di trasporto e quindi dei prezzi al consumatore finale.

Il divieto di transito notturno sull’autostrada tirolese A12 entrerà in vigore il 1° gennaio 2021. Sono esplicitamente esclusi solo i mezzi pesanti a trazione completamente elettrica o a idrogeno e celle a combustibile, cioè veicoli che non sono ancora prodotti in serie. Inoltre, il divieto non si applica agli automezzi a LNG.

La nuova ordinanza accresce ulteriormente la discriminazione tra autotrasportatori tirolesi e italiani: quelli tirolesi sono, infatti, esclusi dal divieto grazie alla deroga per i veicoli con partenza e arrivo in determinate zone tirolesi, mentre gli italiani non potranno più transitare di notte. Questa disparità incide sulla capacità dell’economia italiana di competere sui mercati europei, raggiungibili tramite il passo del Brennero.
“Le limitazioni dettate dal Coronavirus hanno già messo a dura prova la nostra economia; questo inasprimento del divieto di transito notturno in Tirolo è un ulteriore colpo per le esportazioni italiane. Non solo complica il lavoro degli autotrasportatori, ma avrà anche ripercussioni concrete sulle imprese perché renderà più difficile l’accesso ai mercati mitteleuropei incidendo quindi sulla loro capacità di programmazione. Ciò, in una situazione già di per sé complicata, potrebbe portare alla perdita di posti di lavoro e ridurre la presenza del made in Italy sui mercati europeo”, dichiarano preoccupati il Presidenti delle Unioni regionali di Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto e le Camere di commercio di Bolzano, Modena, Trento e Verona.

L’argomento della tutela dell’aria sembra essere solo un pretesto per ostacolare il traffico merci lungo l’asse del Brennero. Ciò diventa evidente se si osserva l’asse est-ovest, molto importante per il Tirolo. Mentre sull’asse del Brennero si vietano veicoli Euro 6, il governo tirolese sta lavorando a una proroga fino al 2022 delle deroghe dal divieto di circolazione settoriale per vecchi mezzi Euro 5 con partenza e arrivo in Vorarlberg, Canton Grigioni e Lichtenstein.

“Il Brennero è il più importante accesso per le merci italiane ai mercati europei, qualsiasi limitazione su questo asse si ripercuote inevitabilmente sull’economia italiana, in particolare sui nostri territori.”, affermano i Presidenti nella loro nota.