É UN MODELLO COOPERATIVO «Va difeso», ha detto il presidente di Assopopolari Sforza Fogliani. E lunedì l’associazione festeggia i suoi 140 anni

UNA SFIDA DA NON SPRECARE

«L’Italia attraversa oggi un periodo tribolato, nel quale il modello cooperativo sembra essere messo in discussione, nella forma e nello spirito. Noi siamo decisi a difenderlo». Il presidente di Assopo­polari, Corrado Sforza Fogliani, aprendo, a Roma, i lavori del Comitato Esecutivo della Confederazione Inter­na­zionale delle Banche Po­polari non ha usato giri di parole.  «I numeri – ha ag­giunto – ci danno ragione, abbiamo una patrimonializzazione di Categoria che è il doppio di quella richiesta dalle norme europee. Difendiamo, in particolare, il regime di concorrenza che solo le banche territoriali assicurano, il solido legame con l’economia reale che esse rappresentano». Secondo Sfor­za Fogliani, la generale constatazione che la Borsa punisce le banche che fanno credito deve oggi far riflettere il mondo dell’impresa ma non solo. «Deve far riflettere – ha concluso – tutti coloro, governanti compresi, che si ispirano ad un bonapartismo economico che ha già fatto guai grossi ed altri ancora, soprattutto, minaccia di farne. Le strutture del credito vanno affrancate da ogni conduzione parapubblica che le legano ad un passato irrimediabilmente superato». Lunedì 18 aprile, intanto, per i suoi primi 140 anni di vita, Assopopolari si ritrova per un convegno sulla cooperazione. L’appuntamento è a Roma, a Palazzo San Macuto. All’incontro, con studiosi di rango internazionale anche il segretario generale di Assopopolari Giuseppe De Lucia Lumeno.