Il 12 Marzo 1947 Harry Truman tenne un discorso davanti al Congresso in sessione congiunta, in cui dichiarò: “Io credo che debba essere politica degli Stati Uniti sostenere i popoli liberi che resistono ai tentativi di soggiogamento effettuati da minoranze armate o mediante pressioni esterne. Credo che noi dobbiamo aiutare i popoli liberi a costruire il loro destino alla loro propria maniera. Credo che il nostro aiuto debba essere in primo luogo di natura economica e finanziaria, il che è essenziale alla stabilità economica e ad un ordinato sviluppo politico.”
In quel discorso, definito la “dottrina Truman” e da molti considerato l’inizio della guerra fredda, egli delineò il suo disegno politico-economico-militare per contrastare (politica del containment) l’espansione del Comunismo in Europa e nel mondo, difendere il modello politico liberaldemocratico e tutelare il sistema economico capitalistico.
Il primo intervento in funzione anticomunista di Truman fu l’European Recovery Program (ERP), poi chiamato Piano Marshall. Nel discorso di annuncio dell’ERP (Università di Harvard 5 Giugno 1947), il Sottosegretario di Stato George Marshall rivolse la proposta a tutti i paesi europei, vincitori e vinti, compresa l’Unione Sovietica e i paesi comunisti. La discrepanza tra gli intenti politici di Truman e il Piano Marshall è solo apparente, poiché lo scopo comune era affermare l’egemonia politica mondiale americana, facendo leva sulla sua superiorità economica, e l’ERP serviva tanto ai paesi destinatari quanto ai suoi promotori. Il sistema produttivo americano era rimasto intatto e si era fortemente potenziato durante la guerra e necessitava di mercati in crescita per evitare di andare in sovrapproduzione come nel 1929. Gli aiuti all’Europa consentivano agli USA di alimentare le esportazioni sul continente europeo e di rafforzarne i legami economici, garantendosi in tal modo il suo controllo politico.
Nella riunione del 17 Giugno 1947 dei ministri degli esteri di Francia, Gran Bretagna e URSS, Molotov, attento a preservare la sovranità sovietica, rifiutò il piano comune di ricostruzione e Mosca costrinse gli altri paesi comunisti alla rinuncia.
I paesi che beneficiarono dell’ERP furono sedici e lo stanziamento complessivo superò i 13 miliardi di dollari, di cui circa l’88% sotto forma di aiuti e il restante 12% di prestiti. Nel 1949 Stalin, in contrapposizione al piano Marshall, istituì il COMECON.
Romeo Ferrari