“Tolto il Traforino delle Torricelle, che da solo pesa per 120 milioni di euro, il piano triennale delle opere pubbliche prevede interventi per non più di 25 milioni di euro all’anno, in media. Questo significa che, passando dalla carta alla realtà, solo una piccola percentuale degli interventi previsti saranno poi effettivamente realizzati. Su una città di 257 mila abitanti parliamo di investimento di una manciata di euro pro-capite, praticamente nulla”. Non fa sconti, come al solito, Michele Bertucco consigliere comunale di Verona e Sinistra in Comune. “Nel conto -prosegue- non c’è nessuna delle grandi opere promesse in campagna elettorale: non c’è il Central Park, la cui progettazione è ancora in alto mare; non c’è l’Arsenale, il cui piano finanziario prevede finanziamenti da incamerare ben oltre il 2022; non c’è il filobus, la cui entrata in funzione è destinata a slittare per i ritardi sui parcheggi scambiatori. C’è il traforino delle Torricelle, ma tutti, Sindaco in testa, sanno che non verrà realizzato nemmeno in questo mandato. Ecco dunque -aggiunge- che Sboarina e soci si avviano a passare alla storia delle città come l’amministrazione delle opere incompiute”. Il bilancio, secondo Bertucco, zoppica anche sul fronte delle previsioni di entrata: l’amministrazione continua a fare affidamento sulle multe e sugli utili che prosciuga dalle aziende partecipate. “Per il resto c’è la bella cifra di 84,6 milioni di euro (di cui ben 43,86 milioni iscritti al 2020) che proverrebbero dalle opere “ a scomputo”. Sono, in breve, i contributi di sostenibilità del Piano degli Interventi e dell’utilizzo dello Sblocca Italia. Anche qui l’amministrazione sa benissimo che sono soldi che i cittadini non vedranno mai perché sono già impegnati a realizzare le opere pubbliche (solitamente rotatorie) di contorno agli interventi edilizi dei privati. Sono dunque opere che serviranno ai privati, non alla collettività. Fanno numero ma non portano alcun contributo al miglioramento della vivibilità dei quartieri. Anzi, denunciano come anche questa amministrazione abbia svenduto il territorio in cambio di una pipa di tabacco”. “L’azione emendativa di Verona e Sinistra in Comune -conclude- che ha presentato 648 emendamenti sui circa 1.400 depositati in totale da tutti i gruppi consiliari, è orientata ad ottenere opere di mitigazione per il territorio, a partire dalla realizzazione del parco della Spianà e del parco sulla ex Cava Speziala utilizzando i soldi fermi sul Palazzetto dello Sport di San Massimo, nonché ad ottenere risorse aggiuntive per cultura, sociale, ambiente, disagio giovanile, qualità dell’aria, trasporto pubblico e anziani”.