Faceva molto caldo, proprio come giorni infuocati, 44 anni fa. Il 4 agosto 1978, più o meno intorno alle otto della sera, sulla pedana del campo di via Morosini, a Brescia, Sara Simeoni, fece il record del mondo, saltando 2,01. Lo fece in un asciutto e perfetto stile Fosbury che sorprese tutti. “Atterrata dopo l’1.98 ero ancora calma e concentrata. Mi dissi Sara vai avanti…” ricordò in una recente intervista.
L’occasione per il record fu una semplice riunione estiva di atletica fra le due Nazionali di Italia e Polonia. Non un’Olimpiade. L’evento non veniva nemmeno trasmesso dalla Rai Quindi si pensò per anni che non esistessero resoconti filmati, testimonianze registrate. “E qualcuno – sorride Sara a ricordarlo – forse per questo mise in dubbio quel record…”.
Un video invece è stato trovato 30 anni dopo, negli archivi polverosi di una tv locale. La Simeoni, forse per convincere gli scettici, replicò comunque quel salto da 2,01 agli Europei di Praga del 1978, vincendo naturalmente l’oro. “Lì, nessunopoteva dire niente, avevo ripetuto 2,01, tutti l’avevano visto. Se qualcuno aveva dubbi, glieli avevo tolti…”.
Un record mondiale rimasto imbattuto per 24 anni, fino agli Europei di Atene 2002, quando la tedesca Ulrike Meyfarth saltò 2,02. In Italia il balzo di Sara resistette addirittura per l’eternità di 29 anni, quando nel 2007 fu superato da Antonietta Di Martino, a 2.03.
Sara, una medaglia d’oro ai Giochi olimpici di Mosca 1980 e due d’argento (Montreal 1976 e Los Angeles 1984); un oro e due bronzi agli Europei, quattro ori agli Europei al coperto, due vittorie alle Universiadi e ai Giochi del Mediterraneo, 24 titoli italiani.
Ha indossato la maglia azzurra per 72 volte. Ma è quella volta là che non si scorda, quel 4 agosto di 44 anni fa, nel caldo infernale di agosto…