“Tra qualche mese, molte aziende, anche artigiane, non saranno più in grado di pagare le tasse, gli stipendi, i contributi. E nessuno crede più ai bonus”. A dirlo il presidente di Casartigiani Verona Luca Luppi, in seguito alla decisione della Regione di non prorogare la propria ordinanza, attuando appieno il provvedimento del governo.
“Diciamolo chiaramente – afferma il presidente Luca Luppi – qualunque decisione presa si presta a interpretazioni e critiche, ma il fatto evidente è che per combattere questo virus servono misure chiare, precise e non aggirabili. Aperture e chiusure a singhiozzo decise un’ora per l’altra, con una serie di deroghe di dubbia efficacia, creano problemi a tutti.
Dall’altra parte esiste la necessità di salvare economia e lavoro. Ma essere stati virtuosi in Veneto ha determinato due risultati. Il primo che non arriveranno neanche quei minimi ristori o detassazioni previsti dalle chiusure dei negozi, in quanto largamente aperti… e vuoti. Il secondo: senza turismo ed entusiasmo, per la gente non si è innescato quell’impulso di spesa che ci si aspettava, almeno nel periodo natalizio”.
Una situazione che ha portato molti cittadini ed imprenditori a distogliere il problema della gravità della situazione sanitaria che il Veneto sta vivendo, deviando su due assi il ragionamento: come sopravvivere, visto che molte aziende si troveranno chiuse o aperte senza clienti e senza ristori e, da parte dei cittadini, su come poter “interpretare le norme” sempre più criticabili perché ritenute inutili, peggiorative e deprimenti.
“Non facciamoci abbagliare dagli assembramenti – sottolinea Luppi – quella è solo l’esigenza psicologica di prendere aria, non di acquistare o spendere soldi, perché la gente ha paura di tutte le incertezze che questo momento trasmette. Ad esempio, la chiusura dei ristoranti e gli orari ridotti limitano anche tutte le attività dell’indotto legato ai consumi di Natale. Insomma tante idee e tutte confuse, senza una consultazione reale delle rappresentanze e con la colpevolizzazione del popolo che si vede costantemente costretto ad interpretare”.
La politica è chiamata, in primis, ad assicurare gli aspetti sanitari alla popolazione, “ma vorremmo che qualcuno ci spiegasse chiaramente – conclude Luppi – come si intende salvare l’economia del Paese e della regione, visto che molte aziende, anche artigiane, tra qualche mese non saranno più in grado di pagare tasse, stipendi e contributi. Rimaniamo in attesa di risposta”.
E non sono certamente gli unici a farlo.