E Minali “ripassa” la lezione di papà

LA FRASE
“Ho pensato anche di smettere, quando mi son trovato senza squadra e non vedevo prospettive. Se non l’ho fatto è per i miei genitori, la mia famiglia e la mia fidanzata, Serena. Se non ci fossero stati loro, mi sarei arreso e la mia carriera sarebbe probabilmente finita. Ora invece, ho ritrovato entusiasmo e stimoli e sogno davvero la stagione della rivincita”.

LA SQUADRA
Riccardo Minali, figlio d’arte di papà Nicola, grande velocista anni ’90, indosserà la maglia della Nippo Delko Marseille, “…dove troverò due amici come Finetto e Fedeli. Ho trovato un clima familiare, si respira aria buona e questo ti dà morale. Poi, avverto la fiducia dei tecnici, che puntano su di me e questo è un altro motivo che ti dà carica”.

GLI OBIETTIVI
“Io sono un velocista, ho fame di volate e di vittorie. Ho voglia, soprattutto, di dimostrare che non meritavo di chiudere la carriera così e che posso ancora dare molto al ciclismo. Il 2019 è stato un anno disgraziato, mi sono infortunato, non ho mai trovato la condizione e così ho finito per correre poco. E se non corri non trovi fiducia in te stesso”.

IL NUMERO: 2
Le sue vittorie nel 2018, quando si impose due volte nel Tour of Langkawi. “E’ uno dei giovani velocisti da seguire” dicevano tutti. Il suo nuovo team manager, Frederic Roistang, ci crede ancora: “Io credo molto in Riccardo. E’ giovane, ha talento, voglia di sacrificarsi, di arrivare. Il 2020 sarà la sua stagione”