E se alla fine tutti gli errori, gli infortuni, le valutazioni sbagliate che a oggi hanno costellato la stagione della Tezenis si rivelassero l’arma vincente? La Scaligera era la candidata numero uno alla vittoria, stando ai pronostici avrebbe dovuto ripercorrere le orme della Fortitudo Bologna, e invece le cose sono andate come sappiamo. Dopo un inizio convincente la squadra si è persa, ha inanellato una sfilza di sconfitte, coach Dalmonte è stato silurato, al suo posto è arrivato Diana che all’inizio a sua volta ha stentato non poco, capitan Poletti si è fatto male, Severini è finito sotto i ferri, Love è stato “tagliato” in favore di Jones e a completare il roster è arrivato anche Loschi. Ora però la squadra, saldamente al terzo posto, ha ripreso quota, e non parliamo solo dei risultati, ma anche del gioco. I nuovi innesti hanno portato qualità e quantità. Rosselli è tornato a sfornare assist a ripetizione, Hasbrouck è in risalita, chi entra dalla panchina dà il proprio contributo. Quando, tra non molto, torneranno Poletti e Severini, Diana potrà contare su una corrazzata, su una squadra che per giunta ha già attraversato il proprio periodo nero, ha saputo rialzarsi (anche grazie allo straordinario impegno della famiglia Pedrollo) e ora occupa saldamente il terzo posto con vista sul secondo, anche se la differenza canestri sfavorevole con Forlì potrebbe rendere molto difficoltoso l’aggancio. Poco male. La stagione regolare conta fino a un certo punto, colpa di uno scellerato regolamento che nega la promozione diretta alla prima classificata: le cose si faranno serie a partire dalla fase a orologio, anticamera del playoff. E a quel punto, con una rosa al completo, l’esperienza delle passate stagioni e un pubblico formidabile, la Scaligera potrebbe centrare l’obiettivo e riportare finalmente a Verona il grande basket. Pensate a cosa sarebbe successo se tutto fosse filato liscio, la Tezenis avesse ammazzato il campionato e poi, per troppa sicurezza, fosse inciampata ai playoff…
di Alessandro Gonzato