“Siamo a una svolta. Finalmente abbiamo l’arma per vincere la guerra”. Così in un colloquio con ‘La Stampa’ il ministro della Salute Roberto Speranza.
Dobbiamo però, aggiunge, “evitare che un pezzo di Paese profondo possa illudersi che abbiamo già vinto. Sarebbe devastante”.
La polemica sulle dosi in Germania ”è una stupidaggine” spiega, perché la ripartizione è fissa e la decide l’Ue.
“Nell’immediato, la distribuzione tra i singoli Stati può variare in base a fattori del tutto casuali: il giorno, la distanza dagli stabilimenti. Dunque non c’è chi è più bravo e ne compra di più e chi è più scarso e ne compra di meno”.
Altra svolta se arriva anche il vaccino di AstraZeneca: “Noi già dal 1 aprile potremmo avere 13 milioni di vaccinati e così avremmo già raggiunto la Fase Uno, cioè quella che ci consente di avere il primo impatto epidemiologico”. Le Regioni, stavolta, “non hanno alibi: la gestione è centralizzata sul piano delle forniture e per il resto gli abbiamo dato 15 mila assunzioni in più”.
Vaccino obbligatorio? “Scoppierebbe subito uno scontro ideologico, il Paese si spaccherebbe in due curve di ultrà. Non risolveremmo il problema, lo aggraveremmo”.
Per la sanità solo 9 miliardi nel Recovery: “Sono stato il primo a insorgere. Mi hanno spiegato che in realtà sono già diventati 15. Mi batterò fino in fondo perché le risorse aumentino”. Sulla crisi di governo, Speranza dice che “se nella maggioranza ci sono problemi, affrontiamoli subito e risolviamoli in fretta. Poi tutti zitti e ventre a terra”.