“E Juric mi disse, sei come Ronaldo” “I piatti più richiesti? Il risotto all’Amarone e il filetto all’Amarone. E la pastissada”

”Se gavesse n’osteria tutta mia la ciamarea Osteria 47, morto che parla. Con tutte le malattie che ho passà, go un piè nella fossa, e uno sulla saonetta”.
Esordisce così Walter Parolini, tipo tosto e carico di autoironia. Il titolare, ha delegato lui per raccontarci le vicende dell’osteria Le Vecete, a due passi da piazza Erbe. E c’è da credergli: più di 40 anni spesi a fare questo mestiere, Walter è un fiume in piena di aneddoti, competenze e una memoria di ferro. “Mi ricordo sempre tutto, e quando tornano dei clienti so dov’erano seduti e cosa avevano mangiato. Una volta parlando con Mauro Corona, mi diceva che ormai la figura dell’oste è difficile da trovare, “ghe solo camerieri che core”. E invece il mio obbiettivo è che i clienti vadano via felici”.
Walter, cosa ci racconti de Le Vecete?
Io sono qui da 8 anni, anche se è una vita che lavoro in centro. So che prima, questo locale ha avuto diverse buone gestioni. Mentre Marco (Righetti), l’attuale proprietario, è subentrato nel 2001.
Cos’è cambiato?
All’inizio era solo osteria, poi hanno aggiunto anche la cucina e ora siamo diventati principalmente un ristorante. Non era più possibile far coesistere la gente che sta in piedi al bancone per bere qualcosa, con quelli che si vogliono sedere tranquilli a mangiare.
Ora quali sono i piatti più richiesti?
Ovviamente quelli della cucina veronese, il 70% delle richieste potrebbero riassumersi con il nostro
risotto all’Amarone e il filetto all’Amarone. Poi quando se ne va il caldo, ritornano la pastissada, i
piatti con la polenta, e le nostre guancette di vitello brasate all’Amarone, che son fenomenali.
E la clientela?
D’estate tanti turisti, il mio vanto è quando tornano a trovarci di anno in anno, e magari ritornano con un regalo. A loro dico sempre che ci son 3 cose da fare a Verona: magnar el risotto all’Amarone, vedar l’Arena e parlar con mi (ride). Poi d’inverno tornano anche i veronesi.
Ospiti particolari passati?
Due anni fa è venuto Ivan Juric, era all’inizio qui a Verona. Mi ordina delle cose che secondo me non lo potevano soddisfare appieno, e allora io gli cambio la comanda. A fine cena, soddisfatto, viene a pagare e mi fa: “Sei come Ronaldo, sei un fenomeno, ma fai quello che vuoi”. E da lì è nata una grande amicizia, un grande uomo, oltre il calcio.

EffeErre

LA GUANCETTA DI VITELLO

Walter spiegaci la ricetta.
Si parte dal vitello e lo si fa rosolare con un filo d’olio. Poi si tolgono le guancette e nello stesso olio si fa andare il soffritto classico con cipolla, sedano, carote. Dopodiché si rimettono in pentola le guancette, si aggiunge l’Amarone in abbondanza e una parte di brodo vegetale.
Cottura?
In forno a 140 gradi per 2 ore, finché non si asciuga il tutto e diventa morbidissimo. Il resto lo si frulla e diventa il sugo, “che te podaresse magnarlo anca da solo, da tanto che le bon”.
Accompagnato con?
Polenta morbida, e un vino bello corposo: Valpolicella ripasso, o anche un Amarone di quelli
“moderni” del 2016, non troppo pesante.
Prezzi?
Coperto 3,50€, antipasti tra i 12-18, primi tra i 15/22, secondi dai 20 in su, dolci 7/10