Spettabile redazione,
scrivo ancora arrabbiato per l’incredibile sconfitta della Nazionale. Non è possibile perdere il Mondiale contro la Macedonia, che è un po’ un’altra Corea. Anzi, forse è anche peggio, perchè nel ‘66, almeno, ai Mondiali c’eravamo andati. Mi chievo e vi chiedo: ma allora, la vittoria all’Europeo, com’era arrivata? E ancora: il livello del calcio italiano qual è? Da ultimo: tutti adesso, dicono che serve una ristrutturazione del calcio italiano. Forse è troppo tardi, giusto?
Fausto, Verona
Caro Fausto,
non fosse che, soprattutto in questo momento, ci sono cose comunque più importanti del calcio di cui preoccuparsi, ci sarebbe veramente da mettere molti sul banco degli imputati. E non per un vezzo, tipicamente italiano, di parlare col senno di poi. Chi dice, oggi (Gravina in testa), “che il calcio italiano va rifondato” e “che la Nazionale non è protetta ed è un fastidio per i club”, dov’è rimasto fino a ieri sera?
Sono anni che il calcio italiano è in crisi, basti guardare le Coppe Europee. Tutte fuori agli ottavi dalla Champions, solo Atalanta e Roma in pista nelle Coppe meno importanti. Il livello del calcio italiano è la fotografia di Juve-Villareal (0-3) o ancora di Napoli-Barcellona (2-4). C’è un abisso, tra le italiane e gli altri. E l’Europeo è stato una splendida, bellissima illusione che Mancini e il gruppo ci hanno regalato. Ma non dimentichiamo che abbiamo vinto semifinale e finale ai rigori e che, con la Spagna soprattutto, l’avevamo vista poco, la palla.
Certo, era difficile pensare che sarebbe andata a finire così. Di sicuro, lo stesso Mancini (debito di riconoscenza, ci sta) poteva scegliere altri uomini, meno “cotti” di Insigne, Barella, Jorginho, Immobile, Emerson…). Purtroppo, l’Europeo ci ha illuso. Era stato uno straordinario incantesimo. Abbiamo pensato di essere ancora Principessa, ma la mezzanotte era scoccata e, senza che lo sapessimo, siamo tornati Cenerentola. Tutto qua.