Nel nuovo bugiardino del vaccino AstraZeneca aggiornato questa mattina cambiano alcuni dettagli significativi. Il cambio arriva dopo il via libera dell’Ema e punta a focalizzare l’attenzione sui sintomi che potrebbero manifestarsi e che andranno riferiti al medico. Quali sono, quindi, i segnali sospetti, quelli cioè che possono far pensare a eventi avversi o a effetti collaterali, da conoscere e monitorare? La risposta arriva dall’Ema. I sintomi da riferire al medico «Affanno, dolore al petto o allo stomaco, gonfiore o sensazione di freddo a un braccio o una gamba, mal di testa grave o in peggioramento o visione offuscata dopo la vaccinazione, sanguinamento persistente, piccoli lividi multipli, macchie rossastre o violacee o vesciche di sangue sotto la pelle: in presenza di questi sintomi, dopo la vaccinazione anti Covid con il siero di AstraZeneca, cerca immediatamente assistenza medica e riferisci di essere stato vaccinato di recente», spiega l’Ema. Quali sono i rischi di coagulazione del sangue? «Il vaccino Covid-19 di AstraZeneca – riporta l’ente regolatorio Ue nelle informazioni rivolte ai pazienti, dopo la valutazione effettuata sul prodotto dell’azienda anglo-svedese – non è associato a un aumento del rischio complessivo di disturbi della coagulazione del sangue».
Sono stati segnalati dei casi di coagulazione del sangue? «Sì, ci sono stati casi molto rari di coaguli di sangue insoliti, accompagnati da bassi livelli di piastrine (componenti che aiutano il sangue a coagulare), dopo la vaccinazione. I casi segnalati erano quasi tutti in donne sotto i 55 anni». Resta il messaggio chiave: «Poiché Covid-19 può essere così grave e è così diffuso, i benefici del vaccino nel prevenirlo superano i rischi degli effetti collaterali».
«Ciò che ha detto l’agenzia europea Ema è suffragato dai dati. Il rischio globale di trombosi dopo la vaccinazione è sovrapponibile a quello della popolazione non vaccinata e la segnalazione di trombosi rare in sede cerebrale è stato estremamente raro (poco meno di un caso per ogni milione di vaccinazioni)», spiega il professor Valerio De Stefano, ordinario di Ematologia all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e vicepresidente della Società Italiana per lo Studio dell’Emostasi e della Trombosi (Siset), tra i massimi esperti di sindromi trombofiliche e di alterazioni emostatiche e complicanze cliniche. Dopo il via libera di Ema alla ripresa della campagna vaccinale con AstraZeneca, gli esperti italiani ribadiscono l’estrema rararità di «eventi trombotici», non superiore alla possibilità che «l’assunzione di un farmaco provochi uno choc anafilattico”.
Secondo l’Ema non vi è un incremento globale di eventi tromboembolici nei soggetti sottoposti a vaccinazione anti-COVID-19 con vaccino AstraZeneca, e i benefici della vaccinazione continuano a superare i rischi di effetti collaterali. Da registrare anche il parere dell’infettivologo milanese Galli. “Sarebbe stato meglio chiedere prima un pronunciamento dell’Ema per poi prendere le decisioni di conseguenza. Su eventi rari doveva essere comunque già chiaro a tutti il rapporto costi-benefici della sospensione del vaccino. Probabilmente non è ancora chiaro a determinati governi”.
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