Sospiro di sollievo. L’allerta resta alta. Al momento però ciò che conta è che l’esondazione dell’Adige è stata scongiurata. Il fiume, infatti, ha toccato una massima di 1.66 metri, una misura nettamente inferiore a quella registrata nel 2018 quando toccò i 2 metri. In quel caso fu necessaria l’apertura della galleria Adige-Garda. Oggi tutti i ponti della città sono rimasti aperti. La protezione civile e la polizia locale hanno dovuto contenere la curiosità dei veronesi che si sono avvicinati agli argini per seguire, anche fotografando, l’attraversamento della piena, stazionando in punti pericolosi. Sono state ore di tensione, una corsa contro il tempo per mettere in sicurezza la città e la provincia.
LA NOTTE
La protezione civile, assieme ai vigili del fuoco, tra domenica e lunedì – fino alle 6.30 – hanno posizionato le paratie lungo gli argini. Non c’era un attimo da perdere. La piena dell’Adige era attesa per mezzogiorno ma il livello dell’acqua cominciava a preoccupare.
IL MONITO
Il sindaco Federico Sboarina, in mattinata, ha diffuso un comunicato: “Le piogge cadute in Trentino hanno aumentato notevolmente il livello dell’Adige. Per questo abbiamo allertato tutte le squadre di Protezione civile e messo le paratie in via precauzionale. Invito i cittadini e i curiosi a rimanere lontani dagli argini, restando a distanza di sicurezza”.
IL DISASTRO DELL’EST E DI MONTECCHIA
“Ho parlato ieri sera al telefono con il premier Conte” ha dichiarato il governatore del Veneto Zaia “rospettandogli la situazione disastrosa nelle province di Verona, Vicenza, Belluno e Padova, e lo stato di emergenza dopo il maltempo di sabato e di ieri, e già oggi sono in arrivo i tecnici della Protezione Civile per la quantificazione dei danni, stiamo predisponendo un provvedimento per la richiesta dei fondi per la riparazione dei danni che sono notevoli in tutta la regione: abbiamo 500 case danneggiate, 100 capannoni industriali scoperchiati e ancora una volta a pagare il prezzo più alto è l’agricoltura”.
FAMIGLIE ALLONTANATE
In tarda mattinata l’Adige ha cominciato a tracimare nelle zone golenali di Ronco, Zevio e Perzacco. La prefettura ha disposto l’allontanamento di una ventina di famiglie. Chiuse le piste ciclopedonali, così come il traffico da Ponte Perez.
IL BOLLETTINO METEO
L’Arpav ha diffuso questa nota riguardante l’evoluzione del meteo in Veneto. “Tra il pomeriggio di lunedì 31 agosto fino alle prime ore di martedì 1 settembre tempo ancora instabile, con precipitazioni, anche a carattere di rovescio e temporale, più significative sulle zone pedemontane e sulla pianura/costa. Saranno possibili fenomeni localmente intensi (forti rovesci, locali grandinate, raffiche di vento) specie su zone pedemontane e pianura centro-orientali, nonché sulla costa, con possibili quantitativi di pioggia anche consistenti in corrispondenza dei fenomeni più intensi o dei rovesci persistenti/ripetuti”.
IN VALPOLICELLA
Il livello dell’Adige resta sotto osservazione anche a Ponton, frazione di Sant’Ambrogio di Valpolicella, la cui parte vecchia si affaccia sul fiume a Sega di Cavaion. L’allerta è alta da 48 ore.
DANNI E RASSICURAZIONI
Il ministro per i Rapporti col parlamento, Federico D’Incà, è intervenuto su RaiUno a La Vita in diretta: “A Verona e negli altri Comuni colpiti dal maltempo ci stiamo muovendo cercando di capire immediatamente la conta dei danni, i tecnici della Protezione Civile stanno cercando di comprendere i danni subiti per poi proseguire con gli interventi necessari e aiutare le persone colpite più pesantemente”.