Due pesi e due misure. E la coerenza? Regole diverse a 500 metri di distanza: non c’è logica Ok all’incredibile assembramento per la manifestazione “Verona Pride 2020”. No ai drink in piedi e accesso contingenato nel “salotto” della città, dove militari e polizia anziché dare la caccia alle gang di picchiatori sono costretti a fare gli assistenti civici

Il popolo arcobaleno può manifestare in Bra ma quello dello spritz è braccato poco più in là

Sfugge la logica. Sfugge per­ché non c’è. Piazza Bra affollata di gente per la ma­nifestazione “Verona Pride 2020”, trans, gay e lesbiche che rivendicano i propri di­ritti, e ci mancherebbe, an­che se non ci risulta che Ve­rona né il resto d’Italia glieli abbia mai negati. Ogni tan­to, al massimo, si registra qualche uscita strampalata da parte del consigliere co­munale di turno, ma è molto più fumo che arrosto. Piaz­za Erbe, invece, ormai è milita­rizzata: accessi contin­gen­tati, dopo una certa ora non si può più bere in piedi (co­me se il Covid avesse il ti­mer), clima di perenne ten­sione. Vien da sé che la gente (non solo i demo­niz­zati giovani) vadano a bere il drink altrove. Non è un ca­so che certe zone, come piaz­za Corrubbio, siano di­ventate il nuovo epicentro della cosiddetta movida. Buon per gli esercenti di quelle parti, i quali però non sono stati beneficiati da chis­sà quale azione di rilancio da parte del­l’am­mi­nistrazione: stan­no ap­pro­fittando (incol­pe­vol­men­te) delle disgrazie al­trui.

Le foto della polizia e dei militari che controllano il sa­lotto della città girano vor­ticosamente sui social ed è dubbio che un turista sia in­vogliato a vi­sitare l’ex città dell’amore. Si demonizza chi, essendo i bar riaperti da mesi, ci si fion­da terminata la giornata lavorativa e nei fine setti­mana. Qualche cre­tino che non sta alle regole lo si trova sempre, certo, ma l’unica alternativa coe­rente agli “assembramenti” (per quan­to da neurodeliri) è quella di chiudere tutto fino al vac­cino, semmai arri­verà e nel frattempo non spunti un nuovo pericoloso morbo. Ar­rivati a questo pun­to si vie­tino anche le ma­nifestazioni di piazza, siano di destra, sinistra, in difesa dell’omo­ses­sualità o del sesso tra uomo e donna. Il Co­mune ha la facoltà di farlo. Oltre­tutto nel­la militarizzata piaz­za del­le Erbe, a una certa ora – quando i locali si sono ine­vitabilmente svuo­tati – spa­­droneggiano gang di gio­­vincelli (soprattutto di origine straniera) col vizietto di prendere a pugni i coe­tanei. Ci sono molti video. Lo­gica vorrebbe che le for­ze del­l’ordine venissero in­ca­ricate di fermare i violenti pri­ma che gli assetati di Mo­scow Mule. Ma logica e coe­renza, di questi tempi, sono lussi.

A.G.