“Il calcio è semplice: dribbli un avversario e sei in superiorità numerica. Oggi chi salta un avversario è una piacevole eccezione”. Genio Fascetti senza peli sulla lingua, come sempre. . “Nel calcio non inventi niente. La grande Ungheria già aveva il falso nove, ad esempio. Non sopporto il tiki-taka, con me chi eseguiva due passaggi laterali di fila finiva fuori. E non sopporto il nuovo lessico: ripartenze, densità difensiva… ma non è meglio parlare di contropiede e catenaccio? La Juve ha conquistato tanti scudetti di fila perché aveva un muro dietro. Vede questo titolo: “Una vittoria senza merito è una vittoria che non vale”. Lo dice Sacchi. Ma stiamo scherzando? Io alleno il Bari o il Lecce e devo affrontare il Milan o la Juve: dovrei forse andare a sfidarli giocando a viso aperto? Magari mi prendo degli elogi ma i punti finiscono altrove. Però ragionando così non sei di moda. Al mio amico Sacchi ricordo che il suo Milan era stato in parte costruito da Liedholm e in parte dagli investimenti di Berlusconi. Con quei campioni a disposizione, soprattutto in Italia, ha vinto poco” .
Dategli torto, se ci riuscite…