Due uomini di origine marocchina, di 23 e 25 anni, sono stati arrestati in due distinte attività, svolte in meno di una settimana, dalla Polizia Ferroviaria di Verona in cui un venticinquenne è stato scoperto a vendere hashish e cocaina (utilizzando anche un telefono rubato), mentre il ventitreenne per aver strappato con violenza di dosso una preziosa collana ad una ragazza. I risultati sono stati conseguiti a seguito delle attività di iniziativa condotte dalla Squadra investigativa del Compartimento Polizia Ferroviaria per Verona ed il Trentino Alto Adige, impiegati assieme ad agenti in divisa, nel rafforzamento dei controlli durante il lungo weekend del 25 aprile, monitorando e documentando con discrezione i movimenti sospetti di alcune persone tra la stazione ferroviaria e l’area antistante. Nella prima circostanza, il 18 aprile i poliziotti sono intervenuti riuscendo a bloccare contemporaneamente il venditore e l’acquirente, trovato ancora in possesso di una dose di cocaina appena acquistata per 42€. La perquisizione ha consentito di ritrovare una seconda dose sempre di cocaina, circa 12 grammi di hashish, di cui parte in dosi già pronte allo smercio, 220 € in denaro contante ed uno smartphone, risultato rubato, utilizzato per la sua illecita attività. Il tutto è stato sottoposto a sequestro. Il giovane maghrebino, arrestato in flagranza per il reato di detenzione e spaccio di stupefacenti, è stato condotto il giorno successivo in giudizio davanti al Tribunale il quale, oltre alla convalida dell’arresto, ha disposto la condanna ad 8 mesi di reclusione e 600 € di multa mentre l’acquirente è stato segnalato alla Prefettura per l’applicazione della sanzione amministrativa prevista per chi detiene droga per uso personale. Nel secondo avvenimento, accaduto lunedì 24, gli stessi poliziotti hanno seguito un giovane marocchino “di loro conoscenza” il quale si muoveva con fare sospetto tra i numerosi viaggiatori, riuscendo ad intervenire in tempo per impedirne la fuga dopo che aveva improvvisamente strappato con forza una collana d’oro ad una viaggiatrice che era in compagnia dei genitori. A una prima reazione del padre della vittima, a cui è stato restituito il bene appena recuperato, è seguito immediatamente l’intervento degli agenti della Polfer in borghese che hanno bloccato e tratto in arresto in flagranza l’uomo poi condotto in carcere a disposizione dell’Autorità Giudiziaria scaligera per la convalida della misura. Si precisa che, per il principio della presunzione di innocenza, la responsabilità penale dell’arrestato sarà accertata solo all’esito del giudizio con sentenza penale irrevocabile.