Una straordinaria giornata di ciclismo giovanile con la val d’Illasi invasa da quasi quattrocenti atleti. Due vincitori di talento e un messaggio forte e chiaro. La squadra in cui da giovane militava il campione Davide Rebellin, scomparso tragicamente lo scorso anno investito da un autoarticolato nei pressi di Montebello Vicentino, ha voluto rendere omaggio alla memoria del corridore organizzando ben due gare, una riservata agli allievi con successo del varesino Thomas Dogatti e una per gli juniores con affermazione del trentino Thomas Capra in forza alla veronese Gs Cadidavid. Una giornata importante per mettere in mostra le bellezze di Illasi e della sua valle ma, soprattutto, per lanciare un messaggio. Lo ha ribadito più volte Enrico Mantovanelli, presidente della società organizzatrice. “È stata una splendida giornata di sport, vorrei ringraziare ancora una volta tutti coloro che hanno contribuito ad organizzare la prima edizione del Memorial Davide Rebellin, in particolare il Team Petrucci e il Comitato provinciale deIla Federazione ciclistica. È andato tutto benissimo, sia al mattino che al pomeriggio, con tanto pubblico lungo il percorso. Abbiamo ricevuto consensi e apprezzamenti unanimi da parte delle società presenti, e questo sarà un ulteriore stimolo per rendere la prossima edizione ancora migliore. Ci auguriamo possa diventare una classica della categoria”. Poi Mantovanelli continua con parole di grande impatto. “La morte di Davide porta in primo piano il tema della sicurezza stradale. In inverno abbiamo fatto la preparazione in Spagna, in Italia è troppo pericoloso. Sarebbe importante introdurre il sorpasso delle auto ad almeno un metro e mezzo come avviene in molti Stati europei. Quellonche chiediamo è più rispetto. Che deve essere per primo quello di noi ciclisti verso gli automobilisti e poi di tutti nei confronti di tutti. Fare ciclismo per un giovane è sempre più difficile. Capisco, purtroppo, le reticenze dei genitori. Credo che sia indispensabile introdurre a qualsiasi livello il tema della sicurezza stradale. Per il bene di tutti, non solo dei ciclisti che, è bene ricordare, sono gli utenti deboli della strada assieme ai pedoni. Non è solo una questione di leggi, alla fine è soprattutto una questione di buon senso “. A suffragare le parole di Mantovanelli e dell’importanza non solo sportiva della giornata di Illasi le fredde cifre: secondo i numeri dell’Osservatorio Asaps (associazione Sostenitori e Amici della Polizia Stradale), che rielabora dati Aci-Istat, nei primi otto mesi del 2022 i ciclisti che hanno perso la vita sulle strade nell’immediatezza dell’incidente sono in tutto 105, tra cui quattro minori. Un dato su cui riflettere.
Mauro Baroncini