Tra le priorità indicate da Mario Draghi,vi è certamente la scuola. A suo dire, motivazione che effettivamente è oggettiva ed è palese agli occhi di tutti, i ragazzi e le ragazze hanno purtroppo perso giorni di scuola importanti a causa della pandemia, e se lo scorso anno ricordiamo tutti gli effetti disastrosi del lockdown sugli studenti, che si sono visti privare di metà anno scolastico in presenza, il focus sulla scuola da parte dell’ex numero uno della Bce andrebbe proprio in tale direzione: recuperare il tempo perso, almeno quest’anno.
A SCUOLA IN GIUGNO? Tutto si giocherebbe, stando ai rumors emersi, su una rivisitazione del calendario scolastico 2021 che andrebbe dunque ad allungarsi. Ma le domande che studenti, genitori, insegnanti e sindacati si stanno ponendo sono: di quanto dovrebbe essere allungata la presenza a scuola? Per tutti o per quanti hanno effettivamente perso più giorni, in base dunque al livello di scuola e a seconda delle regioni? Pasqua potrebbe essere a rischio? Tante le domande e al momento poche certezze, solo rumors e supposizioni. Una carrellata di entrambi, al fine di fare il punto ad oggi 9 febbraio.Che il calendario scuola 2021 sia rientrato tra gli argomenti principali di Draghi nel corso del secondo giro consultazioni anche con i partiti più piccoli non ne fa segreto Alessandro Fusacchia, del Centro democratico, dopo il colloquio con Draghi: “La scuola è un punto prioritario. Il presidente ha sottolineato il disagio di apprendimento e anche psicologico che gli studenti hanno subito in questi mesi”.
COME RECUPERARE? Il dubbio di molti resta su come si voglia colmare tale vuoto formativo dettato dalla riduzione di ore in presenza e dall’aver usato maggiormente la DAD, che come si sa, ha penalizzato gli studenti delle aree più disagiate che non hanno avuto modo, se non a intermittenza, di seguire le lezioni, vuoi per carenza di dispositivi informatici, vuoi per carenze genitoriali che essendo al lavoro non potevano seguire il figlio nel corso delle lezioni online.
UN MESE IN PIU’. Tra le proposte emerse vi sarebbe quello di mettere mano al calendario, valutando di allungare la presenza in aula di un mese, tenendo dunque le aule aperte fino a fine giugno. Sulle indiscrezioni filtrate che riguardano le mosse di Draghi sulla scuola sono già intervenuti i presidi che vedono con allarmismo l’idea di allungare, magari fino a luglio, la presenza degli studenti in classe, una delle ragioni che a loro avviso rendono la proposta lontana dalla fattibilità anche il fatto che aule non sono dotate di aria condizionata e il caldo non aiuterebbe gli studenti a recuperare.
SALTANO LE VACANZE DI PASQUA? Tra le varie opzioni anche quella, che per molti resterebbe dato il numero limitato di giorni recuperabili semplicemente un gesto simbolico, di far saltare le vacanze di Pasqua a studenti e professori, in effetti questa scelta consentirebbe di recuperare 2 o tre giorni di scuola al massimo. Ultima proposta sul tavolo, anticipare l’inizio del prossimo anno, che potrebbe prendere il via ai primi di settembre.