Dormiva sotto la tettoia, salvato dal gelo Vi aveva trovato rifugio un italiano di 52 anni. I bambini avevano lasciato delle merendine

Dormiva sotto la tettoia di un distributore chiuso da tempo, Polizia locale e Servizi sociali intervengono e nell’arco di qualche ora gli trovano un posto letto, lo accompagnano a fare il tampone e dopo tanto tempo gli fanno passare la prima notte al caldo. È quanto accaduto ieri ad un 52enne italiano che da qualche settimana aveva trovato rifugio in via Tunisi, nell’area di rifornimento in disuso che affianca il cantiere della filovia. Un materasso, con coperte e cuscino, sempre ben sistemati, ma fuori al freddo con il rischio di gelo notturno. Era diventata ormai la sua casa, tanto che nei giorni scorsi, vedendo quel giaciglio in ordine, una famiglia con bambini aveva lasciato delle merendine perché chi vi dormiva si rifocillasse. Ma il Comune è intervenuto con la procedura d’emergenza, prevista in questo periodo dell’anno, quando le temperature rischiano di scendere sotto lo zero. Anche se l’uomo non voleva lasciare quella tettoia, in pochi minuti è scattato il piano di emergenza freddo. E dopo alcune telefonate è stato trovato un letto nei dormitori. Una pattuglia ha accompagnato il signore a fare il tampone in fiera, come previsto dalle regole anti-Covid per l’accoglienza notturna. Risultato negativo. Accompagnato nella sua nuova sistemazione, l’uomo ha ringraziato gli agenti dicendo “finalmente ho un tetto al caldo questa notte”.
L’area del distributore era costantemente monitorata dagli agenti, in quanto luogo frequentato da soggetti senza fissa dimora noti alle Forze dell’Ordine. Verifiche che hanno permesso di venire a conoscenza della presenza del 52enne.

“Una vicenda con un bell’epilogo, specialmente nella settimana di Natale – spiega l’assessore alla Sicurezza Marco Padovani -. Riuscire a togliere dalla strada un uomo in difficoltà garantendogli un tetto sotto il quale dormire è sempre una soddisfazione”.