“Il valore di una comunità si misura anche nella capacità di coinvolgere le sue forze produttive: se i territori fanno crescere le aziende, le aziende fanno crescere il territorio. Il progetto di riforestazione che presentiamo è un ulteriore ed eccezionale modello di sinergia tra pubblico e privato. Dopo Vaia, la Regione è intervenuta da subito per garantire la difesa del suolo e la sicurezza delle persone. Oggi, il Gruppo Epta Costan non solo si fa carico dei lavori di rimboschimento in un ambiente rinomato paesaggisticamente a livello mondiale con un impegno finanziario notevole ma interviene in Comelico per sottolineare il legame con questa terra che è quella di origine dei suoi fondatori. Un sostegno tangibile che unisce la solidarietà alla green economy”.
Sono parole dell’assessore regionale all’Ambiente, Gianpaolo Bottacin, che oggi a Belluno ha presentato il progetto di imboschimento di un’ampia area della Val Visdende dopo la devastazione della tempesta Vaia, due anni fa. Il progetto, con un finanziamento di 100.000 euro, è sostenuto dal Gruppo EPTA Costan, riferimento internazionale per la refrigerazione commerciale con radici nel territorio interessato. Insieme all’assessore Bottacin, erano presenti Gianmaria Somavilla, direttore dell’Unità Operativa Servizio Forestale Regionale di Belluno, Alberto Grandini e Mariaserena Nocivelli del Gruppo EPTA Costan e Orazio Cesco Cimavilla, presidente del Consorzio delle Quattro Regole di San Pietro. L’area della Val Visdende interessata dal progetto di riforestazione – i cui lavori inizieranno questa estate – è a Costa d’Antola (Pian del Polo e Costa Sambughi Fasole), estesa per 7 ettari. Area di proprietà del Consorzio delle Quattro Regole di San Pietro.
I lavori provvederanno alla messa a dimora di circa 18.000 nuove piante, messe a disposizione dalla Regione. Si tratterà per il 40% di piante di abete rosso, un altro 40% di larice, il 10% di faggio e le rimanenti di pino silvestre e latifoglia. Obbiettivo dell’intervento è il recupero funzionale delle superfici forestali distrutte dalla tempesta Vaia a fine ottobre 2018, con lo scopo di ripristinare le funzioni più importanti svolte dal bosco in ambiente alpino. Tra queste: la protezione del suolo dall’erosione, la tutela dei versanti dalla caduta di massi, valanghe oltre alla cattura e immagazzinamento del carbonio presente in atmosfera sotto forma di anidride carbonica. “Il progetto prevede una durata di tre anni: 2021-2022-2023. Grazie all’impiego di personale assunto in amministrazione diretta da parte della proprietà. Il rimboschimento, infatti, sarà effettuato da operatori assunti direttamente dal Consorzio delle Quattro Regole di San Pietro e seguito dai Servizi Forestali regionali. Penso sia doveroso un doppio grazie ad EPTA perché questa sua iniziativa ha una duplice valenza: il rimboschimento di superfici schiantate da Vaia e il sostegno diretto dell’occupazione delle maestranze locali”.
La tempesta Vaia in tutta la Val Visdende ha distrutto circa 650 ettari di bosco, corrispondenti ad una massa di circa 300.000 metri cubi. Di questi, oltre l’80% è stato venduto, allestito ed esboscato.