A seguito dell’incendio del 9 febbraio scorso è stata costituita dal comune di Negrar la Conferenza dei Servizi a cui prendono parte oltre al comune stesso, il comune di Verona, Ulss, Arpav, Acque Veronesi, la Provincia, i vigili del fuoco, la polizia locale di Negrar e i rappresentanti dell’azienda Coati, con l’obiettivo di monitorare i principali parametri ambientali.
Con particolare riguardo all’acqua, l’impegno condiviso da parte degli enti coinvolti si è tradotto in numerosi controlli effettuati da Arpav, Ulss e Acque Veronesi che portano ad oggi ad un esito molto soddisfacente per quanto riguarda la qualità dell’acqua erogata.Nonostante infatti la comparsa di composti perfluoroalchilici nella falda, presumibile effetto temporaneo legato all’evento occorso, i parametri dell’acquedotto sono risultati sempre ampiamente sotto i limiti previsti dalle nuove e stringenti normative nazionali, subito recepite dalla Regione Veneto.
L’attenta gestione della centrale idrica del “Terminon” da parte del gestore Acque Veronesi infatti, ha garantito e garantirà anche in futuro tutti gli standard qualitativi. Questo è stato reso possibile grazie alla tempestiva messa in funzione dei filtri a carbone attivo già presenti nella centrale, unita all’integrazione dell’acqua che arriva in parte dall’interconnessione con Verona, a conferma dell’importanza del lavoro svolto negli ultimi anni in ottica di prevenzione e che ha permesso di fronteggiare l’evento avverso con successo. Dal giorno dell’incendio Acque Veronesi ha effettuato in autocontrollo 62 campionamenti con la verifica di 3200 parametri.