Ci avete fatto caso? Chi preconizza il violento ritorno del virus, chi sotto-sotto ci spera, è chi dal virus ha tratto benefici: virologi e pseudo-esperti in primis, gente con lo stipendio garantito, maître penseur avvezzi a impartire la lezione dalle proprie lussuose case, magari al mare, collegato con questo o quel talk-show. Il Paese reale dopo tre mesi di segregazione ha ricominciato a vivere, c’è addirittura chi si è permesso di trascorrere il primo fine settimana estivo in spiaggia, pensate un po’, e se ne infischia dell’inutile bollettino quotidiano dei morti e dei contagiati. Non perché consideri il Corona morto e stecchito: semplicemente non c’è più voglia di vivere nel terrore. Fosse stato per certi professori saremmo dovuti rimanere sul divano in eterno, il Paese sarebbe morto di stenti e depressione prima ancora del Covid. Che circola ancora, e chi lo nega? Nei luoghi chiusi serve la mascherina, un’igienizzata in più alle mani è senz’altra utile, ma i menagramo non lo sono affatto. Questi se l’erano presa coi corridori solitari in spiaggia, inseguiti dai droni. Poi con chi mangiava il gelato passeggiando in città. È arrivato il turno della movida. Ora degli amanti della tintarella: sono loro il nuovo nemico pubblico numero uno. I terroristi del piccolo schermo dicevano che aprendo tutto ci sarebbero state 150 mila persone in terapia intensiva entro fine giugno: ce ne sono 148, di cui diverse, ormai, senza più il Covid. Il virus tornerà? È probabile: l’inizio dell’autunno porta sempre con sé le prime influenze. Sarà meno virulento? Ce lo auguriamo. Saremo in grado di difenderci meglio? Certamente sì. Nel frattempo viviamo, con le giuste accortezze, e lasciamo perdere gli iettatori.
Alessandro Gonzato