La Giunta regionale del Veneto, su proposta dell’assessore alla Sanità ed alle Politiche sociali, Manuela Lanzarin, ha approvato gli indirizzi di programmazione per l’attuazione degli interventi a favore delle persone con disabilità grave e prive del sostegno familiare. Si tratta di interventi riguardanti il cosiddetto “Dopo di noi” e previsti da specifico decreto ministeriale dell’anno scorso, per un importo pari a 6 milioni 377 mila 180 euro. Con questa somma, riferita alla programmazione del 2023, le risorse annuali stanziate in questo ambito in Veneto dal 2016, raggiungono complessivamente i 44 milioni 623 mila 260 euro.
“Con questo provvedimento proseguono gli interventi di sostegno alla disabilità affrontando il tema dell’assistenza anche quando alle persone viene meno l’affetto e il sostegno dei familiari – sottolinea l’assessore Lanzarin -. Il Programma ‘Dopo di noi’, infatti, è in quest’ottica un percorso di ‘emancipazione’ dalla famiglia d’origine e di deistituzionalizzazione, per le persone con disabilità grave tra i 18 e i 64 anni di età. È previsto da una legge del 2016 e mette in campo misure di assistenza, cura e protezione, di cui possono essere destinatarie le persone la cui disabilità grave, non è determinata dall’invecchiamento o da patologie connesse alla senilità. Persone senza più un riferimento familiare, sia perché mancanti di entrambi i genitori sia perché gli stessi non sono in grado di fornire più un adeguato sostegno. Queste risorse rendono possibile la progressiva presa in carico della persona con disabilità nel rispetto delle intenzioni degli assistiti e, quando possibile, della volontà dei loro genitori o di chi ne tutela gli interessi”.
La filosofia si riassume in alcune parole chiave: Progetti personalizzati, Centralità e pari opportunità, Reti di partenariato, Diritti umani, Autodeterminazione e scelta, Qualità della vita, Valutazione multidimensionale e multi professionale, Sviluppo di comunità competenti e prossimali.
I progetti per il “Dopo di noi” in Veneto hanno avuto avvio dal 2018 e ad oggi si può confermare che sono in crescita. Dall’inizio dell’esperienza a tutto il 2023 i progetti avviati sono ben 221, mentre 104 sono gli Enti Gestori e 106 le reti di partner. Sono invece 1.124 le persone che hanno partecipato ai progetti per 94.350 giorni di presenza. La misura è rivolta alle persone con disabilità grave che vi accedono solo a seguito di verifica dei requisiti e dopo la valutazione multidimensionale. È quindi elaborato un progetto individuale che darà l’avvio al percorso di emancipazione dalla famiglia di origine, o dalla condizione di vita presso i servizi residenziali. Tra i vari progetti sono finanziabili, infatti, percorsi programmati di accompagnamento per l’uscita dal nucleo familiare di origine e per la deistituzionalizzazione, con interventi di supporto alla domiciliarità.