Non si spegne il dibattito sulle nomine che hanno portato al rinnovo degli organismi della Fondazione Cariverona. In particolare, su queste pagine abbiamo ospitato vari interventi, tra i quali quelli della Fondazione Bellisario, sulla mancanza di presenze femminili nel board di Cariverona. E sul punto aveva preso posizione anche il sindaco Damiano Tommasi, rilevando la scarsa presenza di donne nel Consiglio.
Sul tema interviene il capogruppo di Verona Domani, Paolo Rossi, che interpella direttamente l’assessora alle pari Opportunità del Comune, la vicesindaca Bissoli..
“Il Consiglio generale ha eletto, su proposta del nuovo presidente Bruno Giordano, gli altri membri del Consiglio di amministrazione che sarà quindi composto da: Bruno Giordano, presidente; Margherita Forestan, vice presidente vicario; Giovanni Dolcetta Capuzzo, vice presidente; i consiglieri Alberto Marenghi, Giovanni Maria Pittoni, Giovanni Pizzolo e Sergio Visciano. L’organo rimarrà ora in carica quattro anni, come previsto dallo statuto. In questo CDA notiamo che c’è solo il nome di una donna. La domanda di attualità che rivolgerò al prossimo consiglio comunale all’assessore alle pari opportunità del comune di Verona è cosa ne pensi di questa scelta. Alla luce dei suoi solerti recenti interventi su fatti quali ” la donna tavolino ” o sul necessario presunto consenso alla statua di Giulietta per lo scandaloso tocco consuetudine dei turisti ci si aspettava una presa di posizione. Ed invece silenzio assoluto. Eppure Cariverona è un istituzione importante in città e certamente interlocutore fondamentale per il Comune come abbiamo visto bene in occasione della “nuova stella” dove lo sconsiderato costo per l’installazione è stato sostenuto dalla fondazione sottraendo le castagne dal fuoco al sindaco Tommasi. Se l’assessore è intervenuta su ben più banali questioni dove l’opinione pubblica non ha ben compreso l’utilità dei suoi interventi mi chiedo perchè non dire una parola in questo caso
dove il valore delle nomine è di grande impatto per il significato pubblico delle stesse”.