Impossibile non pensarci, soprattutto adesso, in questi giorni, quando il mondo del teatro, dello spettacolo, piange un grandissimo, come Gigi Proietti.
Ecco, non esageriamo nel pensare e nel dire che Gigi Proietti sta a Roma, come Roberto Puliero sta a Verona.
Non solo attori, non solo uomini di spettacolo. Molto di più. Perchè Roberto Puliero è stato l’immagine di Verona. Senza volerlo, ne era diventato un simbolo. L’icona della veronesità, con i suoi personaggi, la sua ironia, le sue verità. Come Proietti, sia pure con palcoscenici diversi, lo è stato per Roma.
Facile pensare a cosa direbbe oggi, Roberto Puliero. Se fosse qui, seduto in una platea immaginaria, di un vuoto teatro, uno dei tanti che ha sempre riempito con la Barcaccia, oppure con don Bortolon e i suoi strardinari compagni d’avventura. Chissà che cosa direbbe, a teatri chiusi, sipari abbassati, mentre un mondo sta lentamente morendo e cerca in tutti i modi di resistere. Chissà cosa dirà, lassù, da una platea da cui si vede benissimo, un mondo che, meriterebbe comunque un’attenzione diversa. “La cultura è importante” dicono tutti. Però, è la prima che chiude. Don Bortolon, penseghe ti… (r.t.)