“La Regione Veneto ha convocato per mercoledì 25 maggio 2022 alle ore 11.15 la Conferenza dei Servizi e la Commissione Via (Valutazione di impatto ambientale) chiamate a decidere in via definitiva sull’ammissibilità del progetto di discarica privata di car fluff (rottami di auto) in località De Morta a Sorgà che da un anno e mezzo tiene sulle spine le comunità di Sorgà e quelle di altri 11 comuni contermini, compresi i territori confinanti del mantovano”.
Lo rende noto la consigliera regionale Anna Maria Bigon che ricorda: “Si tratta infatti di intervento gigantesco, presentato dalla ditta Rottami Metallici Italia (RMI) a fine 2020, che si estenderebbe su un’area di 455 mila metri quadrati con una superficie di conferimento iniziale di 115 mila metri quadrati, destinato a impattare fortemente e forse fatalmente sulla vocazione agricola della zona che vanta la certificazione Igp per il riso vialone nano. L’autorizzazione allo stoccaggio di rifiuti è stata richiesta per 6 anni ma è ovvio, date le dimensioni del progetto, che al termine di questo periodo l’attività sarebbe oggetto di rinnovo per chissà quanti anni ancora”.
“L’iter amministrativo – prosegue la consigliera – che si sarebbe dovuto concludere lo scorso 15 Marzo dopo il deposito, avvenuto a Gennaio 2022, dei pareri e delle osservazioni unanimemente contrarie di tutti i Comuni della zona, delle due Provincie di Mantova e Verona, delle associazioni di categoria territoriali e dei comitati di cittadini, è stato caratterizzato da un’evidente anomalia che ha visto la ditta richiedente depositare documenti integrativi oltre il termine massimo consentito.
Una circostanza censurata dal Comune di Sorgà in data 27 Aprile 2022 in quanto, cito da atto comunale: ‘i nuovi elaborati progettuali integrativi non si limitano ad introdurre meri elementi chiarificatori della documentazione già agli atti del procedimento, ma introducono alcune non irrilevanti modifiche progettuali’.
Il Comune di Sorgà si è dunque rifiutato di prenderli in esame e ha chiesto alla Regione Veneto di non tenere conto dei nuovi elaborati confermando la sua richiesta di archiviare la domanda dei privati”.
Conclude Annamaria Bigon: “Gli esponenti veronesi della giunta regionale veneta hanno assicurato al territorio e ai cittadini che la richiesta di nuova discarica sarà valutata con il massimo rigore tecnico e ci auguriamo che sarà così. Ma la politica può sempre incidere sulle scelte e lo deve fare soprattutto in questo caso in cui le caratteristiche del territorio richiamano l’assoluta necessità di preservare le colture e la tipologia di terreno. Resta poi un punto politico che riguarda il territorio veronese che sta diventano la discarica del Veneto, anzi, del Nord Italia, con la concentrazione di tutti i più grandi e invasivi progetti in materia, basti vedere cosa sta accadendo in giro per la provincia a San Martino Buon Albergo, Pescantina, Zevio, Legnago. Un ultimo punto riguarda le norme regionali troppo lasche in materia di discariche. La vicina Lombardia ha regole più stringenti che non avrebbero mai permesso di mettere in subbuglio intere comunità come ha fatto questa richiesta di RMI”.