“Il via libera della Commissione di Valutazione di impatto ambientale della Regione Veneto alla discarica di car fluff a Sorgà è l’emblema di una linea politica che sul fronte ambientale passa sopra, come un caterpillar, su ogni grido d’allarme dei territori. Parole, concetti come sostenibilità e ascolto sono banditi in nome di logiche totalmente avulse dalla realtà: altro che transizione ecologica”.
La dura presa di posizione è della consigliera del PD Veneto, Anna Maria Bigon.
“Si tratta di uno scempio destinato a danneggiare una realtà che, in primis attraverso la produzione di riso e la certificazione Igp per il riso vialone nano, fa della vocazione agricola il suo punto di forza. Ma la questione va molto oltre perché con questo ok al progetto di discarica si rischia di aprire una stagione buia per la sicurezza ambientale e per la salute pubblica, visto che l’autorizzazione allo stoccaggio di residui da rottamazione è di lungo periodo: sei anni ma con la possibilità di rinnovi”.
“La Regione non ha voluto dare ascolto alle osservazioni di enti locali, province di Mantova e Verona, associazioni di categoria e comitati di cittadini. Neppure alle osservazioni riguardanti la consegna fuori tempo massimo delle integrazioni al progetto da parte della ditta richiedente. Insomma – conclude l’esponente dem veronese – si è andati avanti con un atteggiamento che fa pensare ad una arroganza politica di chi pensa che il consenso sia sinonimo di pieni poteri. Quando invece la gestione politica richiama ad un senso di responsabilità che in questo caso è stato messo sotto il tappeto”. I Giovani di Confagricoltura Verona sono al fianco del sindaco di Sorgà, Christian Nuvolari, nell’esprimere rammarico per il via libera dato dalla Regione Veneto alla discarica di car fluff in località De Morta, a Pontepossero.
“Abbiamo appreso la notizia sul disco verde dato dalla commissione Via al sito di stoccaggio – dice Piergiovanni Ferrarese, presidente dei Giovani di Confagricoltura Verona -. Questo non modifica tutte le nostre perplessità espresse in questi mesi nelle sedi opportune, prima di tutto il rischio idrogeologico su un territorio che è caratterizzato dalla presenza di risorgive e falde acquifere superficiali, oltre ad essere vocato a colture pregiate come il riso, i cereali, gli ortaggi e all’allevamento di bovini, avicoli e suini. Permane il pericolo di percolazione in falda e quindi di contaminazione dell’acqua usata sia per l’irrigazione dei campi, sia per l’abbeveraggio degli animali. Ricordiamo, infine, l’impatto che la discarica, con la previsione di accogliere in poco meno di sette anni circa 950mila tonnellate di rifiuti e un andirivieni di oltre una ventina di tir al giorno, avrebbe sulla viabilità del territorio”.