L’assessore all’Ambiente e alla Difesa del suolo della Regione del Veneto, Gianpaolo Bottacin, su delega del presidente Luca Zaia, ha compiuto un sopralluogo a Verona ad uno dei cantieri delle opere finanziate dalla Regione – per un investimento complessivo di circa 5 milioni di euro – con i fondi destinati a supporto dei territori colpiti dalla tempesta Vaia del 2018 e che saranno realizzate da Acque Veronesi. Insieme all’Assessore erano presenti il sindaco, Federico Sboarina, e il presidente di Acque Veronesi, Roberto Mantovanelli.
Dopo l’incontro in Municipio, il cantiere visitato è stato quello per la realizzazione della nuova rete di raccolta delle acque bianche in via Colombo. Uno di quelli che interessano non solo il capoluogo ma anche i comuni di Minerbe e Cerea.
“Il Veneto è l’unica regione d’Italia che dopo l’emergenza Vaia ha investito subito tutti i fondi erogati nel primo anno di finanziamento – spiega l’assessore Bottacin -. In due anni, abbiamo aperto qualcosa come 1.515 cantieri. Questo nonostante fossimo chiamati a intervenire sulle aree più colpite e più devastate dalla tempesta. È chiaro che una simile mole di opere non poteva essere gestita direttamente ma tramite il più ampio coinvolgimento degli enti locali e delle società di servizi pubblici, come Acque Veronesi che, si sono messe a disposizione. In Veneto, infatti, abbiamo la fortuna di avere le società di servizi che sono pubbliche e questo per noi è una sicurezza”.
“I cantieri veronesi di cui trattiamo oggi – prosegue Bottacin – interessano il rifacimento delle reti idriche. L’obbiettivo è quello di contrastare al massimo gli effetti pericolosi dei cambiamenti climatici che provocano uragani che investono le città e creano gravi problemi anche sulla rete delle acque bianche, come la cronaca spesso ci riporta. È opportuno quindi proseguire col rifacimento della rete con dimensionamenti molto maggiori rispetto a quando è stata creata”.
“Da alcuni anni come Regione ci siamo dati una programmazione delle opere per mettere in sicurezza tutto il Veneto – conclude l’Assessore -. Nella difesa del suolo, con la Giunta Zaia si è segnato un cambiamento di rotta grazie all’affidamento del progetto al professor D’Alpaos, uno dei massimi esperti a livello internazionale. Ne è venuto fuori un piano da diversi miliardi di euro ed abbiamo già avviato lavori per circa un miliardo e mezzo di euro. È evidente che c’è ancora molto da fare ma si iniziano a vedere anche gli effetti dei maggiori investimenti. Eventi atmosferici come quello registrato ai primi di dicembre del 2020, ad esempio, pur con precipitazioni superiori rispetto a quelle della storica alluvione del ’66 che procurò cento morti, hanno avuto effetti pur seri ma inferiori.