““Perché allargare ulteriormente l’area Covid del Mater Salutis, unico presidio sanitario del Basso Veronese al servizio di oltre 150mila persone? A distanza di due anni vengono ripetute le stesse scelte e gli stessi errori, come se non ci fossero ulteriori patologie da curare. Perché non vengono coinvolte altre strutture pubbliche e anche quelle private nella distribuzione dei posti letto?”. La domanda arriva dalla consigliera del Partito Democratico Veneto e vicepresidente della commissione Sanità a Palazzo Ferro Fini Anna Maria Bigon, con specifico riferimento all’ospedale di Legnano, dove sono stati incrementati i posti per i malati di Covid, togliendoli a quelli ricoverati per altre patologie.
“Inoltre, ricordiamo che in tutta la provincia ci sono ospedali dismessi come Zevio, riadattati in tempo record dalla Protezione civile nel corso della prima ondata e rimasti inutilizzati, con spreco di risorse pubbliche. In questo modo si penalizzano ulteriormente i cittadini che devono fare i conti con una struttura ridotta ai minimi termini e i ritardi accumulati sia per le attività operatorie che per le visite. Se poi aggiungiamo il taglio delle cinque sedute operatorie settimanali extra riservate agli interventi non urgenti, come pensano di recuperare le liste di attesa ‘esplose’ da inizio pandemia?