«Si chiama la “panchina del rispetto”, affinché chiunque vi sosterà, oltre a una piacevole pausa sotto questi magnifici alberi, possa avere l’occasione di riflettere su un problema sociale purtroppo ancora troppo diffuso». Così, Annamaria Molino, presidente del Soroptimist Club di Verona, all’inaugurazione della 22esima panchina rossa restaurata dagli Angeli del Bello, grazie appunto al contributo delle socie soroptimiste veronesi, per dire l’ennesimo “no alla violenza sulle donne”. L’area verde deputata all’iniziativa, questa volta, è stata quella limitrofa alla vasca dell’Arsenale, dove quotidianamente passano o si fermano a trascorrere del tempo con i propri bambini molte famiglie e non meno cittadini. «D’altra parte, Soroptimist è un’associazione internazionale di professioniste nata con il preciso scopo di promuovere la condizione delle donne e nel raggiungimento delle pari opportunità», ha ricordato Molino, in presenza di Elisa Sambugaro, presidente della Consulta delle Associazioni Femminili, che ha dato il patrocinio, dei volontari degli Angeli del Bello, del tenente Pierluigi Stella e del Comandante di Stazione della Caserma di via D’Acquisto, luogotenente Luigi Mazza. «Un altro tassello, che si aggiunge alla “stanza tutta per sé”, che sempre il nostro club, nel 2018, ha allestito presso la Caserma dei Carabinieri di via D’acquisto, per consentire alle donne vittima di violenza di trovare ascolto in un ambiente accogliente e confortevole, in tutta riservatezza».
«Per la terza volta applichiamo a una delle panchine dipinte di rosso dai nostri volontari la targa di un’associazione», ha rammentato Aldo Allegretto, vicepresidente degli Angeli del Bello, che commenta, «da sempre ci occupiamo della manutenzione dei luoghi pubblichi e dell’arredo urbano, ma in questo caso, il nostro intervento assume un significato ancora più pregnante. E sicuramente non ci fermeremo». Soddisfatta Sambugaro, della Consulta delle Associazioni femminili, «che con una panchina rossa in piazza Bra’, nel 2017, ha posato la prima pietra di questo progetto, coinvolgendo sempre più parchi cittadini, per evidenziare un’assenza causata da una violenza, che non vogliamo si ripeta mai più».