Per non essere cacciata dal Partito Democratico Carla Padovani, la capogruppo a Palazzo Barbieri del Pd, deve rinnegare il suo sostegno alla mozione leghista che finanzia le associazioni che osteggiano l’aborto. Di più: oltre a questa c’è un’altra dichiarazione del consigliere comunale Dem Elisa La Paglia rilasciata a Repubblica Tv che si spinge oltre l’immaginabile. La Padovani, dice La Paglia, pure con un certo piglio, può restare nel Pd «se fa obiezione di coscienza a se stessa e a quello che ha votato». Proprio così: obiezione di coscienza a se stessa. Della serie: scusate, non avevo capito che il documento votato in municipio riguardasse un tema su cui sono fermamente convinta da tutta la vita. Ma tant’è. Il consigliere La Paglia prosegue: «Per me se torna sui suoi passi e capisce che cosa vuol dire sostenere la legge 194, che evidentemente è una legge per la vita sia per i nascituri che per la libera scelta delle donne. Se» continua La Paglia «firmerà la nostra mozione sulla 194 che abbiamo deciso di firmare qui in Comune a Verona, possiamo continuare a convivere». Noi non prendiamo posizione sulla questione. Non entriamo nel merito della mozione che sta ancora facendo discutere mezza Italia e che ha messo senza dubbio in difficoltà l’amministrazione cittadina. Ci limitiamo a riportare i fatti, a differenza di chi tra i media locali non ha minimante dato conto delle singolari (diciamo così) dichiarazioni del consigliere La Paglia. Ma come si fa a chiedere a una persona di rimangiarsi un voto simile, frutto di una profonda convinzione etica, pena l’espulsione dal partito? Per di più da un partito che si chiama e si dice “Democratico”. La cosa ancora più singolare e che La Paglia sostiene che la Padovani «ha tenuto nascosto a tutto il partito e a tutto il gruppo consiliare il suo favore alla mozione» di cui è primo firmatario il leghista Alberto Zelger. Cosa avrebbe dovuto tenere nascosto una capogruppo nota a tutti i politici veronesi per la sua forte religiosità e per la contrarietà ad alcuni temi del Pd sulla famiglia, come quello sulle Unioni Civili? La Padovani poco prima delle ultime elezioni politiche aveva anche chiesto di essere rimossa da un video in cui il Pd veronese esultava per il primo matrimonio gay celebrato in città. Sennonché alle affermazioni quanto meno discutibili della La Paglia si aggiungono anche quelle del vicecapogruppo del Pd alla Camera Alessia Rotta, secondo la quale «per difendere le donne bisogna avere un Welfare che impedisca alle donne di dover scegliere tra il lavoro e la maternità». Giusto, anzi, sacrosanto. Chi non sarebbe d’accordo? Però ci sorge una domanda: nei cinque anni in cui i Dem sono stati al governo, perché non l’hanno fatto?