Il maltempo sta rovinando le campagne con coltivazioni a pieno campo, ortaggi, frutteti, vigne, ma anche serre e strutture agricole. Grandine di proporzioni smisurate, pioggia e vento forte sono caduti un po’ in tutta la provincia veronese. Ampia la zona colpita che va dall’ovest all’est veronese fino a San Bonifacio. “È difficile ora fare una stima dei danni” dichiara il Presidente di Confcooperative Verona Fausto Bertaiola “in quanto questi eventi grandigeni sono spesso a macchia di leopardo anche se quello della notte del 24 Luglio sembra essersi abbattuto su una zona molto estesa. Noi siamo inoltre molto preoccupati per le strutture delle nostre cooperative, abbiamo ricevuto segnalazioni di danni dalle nostre stalle, serre e dai magazzini delle nostre op ortofrutticole e dalle nostre cantine, danni alle coperture e agli impianti fotovoltaici.” “Eventi climatici avversi che – precisa il Presidente di Confcooperative Verona – si ripetono sempre con maggiore frequenza, ma a cambiare è anche la dimensione dei chicchi che risulta essere aumentata considerevolmente negli ultimi anni. Sono infatti stati documentati con fotografie chicchi di grandine della dimensione di un frutto, che possono distruggere tutto ciò che incontrano nel loro processo di caduta. Questi eventi sono circoscrivibili all’interno di un fenomeno definito tropicalizzazione; eventi che sono in corso in tutto il bacino del Mediterraneo, un’area che rappresenta quello che gli scienziati definiscono un hot spot del cambiamento climatico. Con evidenti ripercussioni sul clima, che inizia a presentare caratteristiche di regioni molto più meridionali. Tropicali, quindi: medie elevate lungo tutto l’anno, forte umidità, precipitazioni improvvise e torrenziali. Ma la tendenza prevista va proprio in direzione di fenomeni come quello che stiamo vivendo in questi giorni. Le primavere italiane a cui eravamo abituati, con rapidi cambiamenti della situazione meteorologica che portavano un giorno di sole, e poi uno di pioggia, andranno a sparire. Sostituite da fenomeni meteo più stazionari: piogge che si protraggono per più giorni di seguito, che scaricano un volume di acqua inedito per le nostre zone, che aumenta il rischio di frane, inondazioni e danni strutturali alle imprese operanti sul territorio.
“Salutiamo con favore la richiesta del Governatore Luca Zaia dello “stato di calamità” al governo per quanto riguarda il settore agricolo. Sarà quindi dovere delle nostre aziende agricole e delle nostre cooperative stare al passo con i mutamenti climatici e riuscire a trovare colture più resistenti a questi fenomeni anche grazie alle nuove tecniche di evoluzione assistita (TEA) che ci permetteranno di sviluppare colture e varietà di piante più performanti e più resistenti.