Derry Girls approda su Netflix La serie tv irlandese che affronta gli ultimi anni dei “troubles’’ dell’Irlanda del Nord

Londonderry, Irlanda del Nord, primi anni ‘90. Mentre fuori impazza la guerra civile, un gruppo di liceali sta facendo nottata per affrontare un problema ai loro occhi ben più grande e urgente: tra poche ore li attende il compito di storia e, come spesso accade, nessuno di loro si sente minimamente preparato. La scena è iconica, lo scambio di battute concitato, sopra le righe: la sempre drammatica Erin piange la scomparsa del suo cane, Toto, consolata dall’imperturbabile cugina Orla; l’esuberante Clare sorseggia disperata bevande energetiche accanto all’accigliato James, cugino inglese della ribelle Michelle, la leader del gruppo, che se ne sta seduta in disparte con la solita aria disinteressata. Nel suo essere totalmente paradossale, la scena incarna perfettamente lo spirito di “Derry Girls”, serie tv irlandese in tre stagioni che si ripropone di affrontare con ironia e leggerezza gli ultimi terribili anni dei “troubles” nell’Irlanda del Nord. In un primo momento molto sottovalutata persino dalla stessa produzione, Derry Girls è stata inizialmente trasmessa solo su Channel 4. Qualche tempo dopo, fortunatamente, la serie è approdata su Netflix, dove ha rapidamente conquistato il cuore di molti, persino degli spettatori più insospettabili: un paio di settimane fa, durante un’intervista, il regista Martin Scorsese ha dichiarato di aver ceduto alla curiosità… “Quelle suore!”, ha mormorato scuotendo la testa, sorridente. Non una recensione da 10 e lode ma, nel linguaggio del maestro, decisamente un segno di approvazione. Le suore menzionate da Scorsese sono, in effetti, uno dei massimi punti di forza di Derry Girls: la storia si svolge in un istituto femminile cattolico posto sotto il rigido controllo della preside, sorella Michael (Siobhán McSweeney), il cui sarcasmo – accentuato da una spettacolare mimica facciale – è forse la punta di diamante dell’aspetto comico di questo format. Non meno divertenti e brillanti sono molte delle dinamiche messe in scena dai cinque personaggi principali e dalle loro eccentriche famiglie; un cast azzeccatissimo e molto affiatato che, senza alcun dubbio, rende onore alle tragicomiche vicende che prendono vita sullo schermo. C’è tanto amaro, infatti, tra le zuccherine pagine d’adolescenza nata dalla mente di Lisa McGee: proprio come Erin Quinn e i suoi quattro amici, la creatrice della serie ha vissuto in prima persona durante l’adolescenza le violente ripercussioni del conflitto tra protestanti e cattolici, esperienza che l’ha condotta al desiderio di portare i suoi ricordi sul piccolo schermo. Senza mai cedere alla tentazione di una narrazione drammatica, McGee ci racconta la guerra attraverso la freschezza dei teenagers, immergendoci nel cuore pulsante di una piccola cittadina che, per non soccombere al terrore, cerca la felicità nei piccoli piaceri – e dispiaceri – della quotidianità.

VOTO: 8

Martina Bazzanella