Dopo quanto emerso dalla riunione tecnica della cabina di regia per il Collettore del Garda, che si è dato due settimane per convocare un tavolo tecnico di approfondimento sugli aspetti ambientali, è arrivata puntuale la presa di posizione del ministero dell’Ambiente, che ribadisce che sul depuratore del Garda no c’è nessun passo indietro. “Il ministero dell’Ambiente -si legge in una nota- è sempre stato disponibile ad accogliere le istanze provenienti dai territori, di cui i sindaci della valle del Chiese si sono fatti latori. Come è stato esplicitato nella precedente riunione, per garantire la tutela ambientale, il ministero è pronto ad accogliere l’esigenza di approfondire gli impatti ambientali delle opere. Per questo è stato istituito un tavolo tecnico, per approfondire tutti quegli aspetti ambientali e quegli impatti del progetto sul fiume Chiese. Un confronto che, però, seppur serrato, non può interrompere l’iter attualmente in corso nelle more di un ipotetico progetto alternativo perseguibile, con il rischio di incorrere nelle pesanti sanzioni dell’Unione Europea. Inoltre, proprio come promesso dal ministro Costa, è stato predisposto che siano presenti al Tavolo anche i consorzi di bonifica del territorio oggetto delle opere, un rappresentante tecnico dei Comuni afferenti il bacino del fiume Chiese e l’Autorità di Bacino Distrettuale del fiume Po”.