Depressione, malattia per 5 mila veronesi. Specialisti a confronto alla casa di cura Villa Santa Chiara Secondo l’Oms is prevede che entro il 2030 sarà la patologia mentale più diffusa

Dare ai pazienti il trattamento giusto al momento giusto con la massima efficacia e la minima possibilità di effetti collaterali. Anche in psichiatria si parla di medicina di precisione o personalizzata: un nuovo paradigma che mira a migliorare la diagnosi e il trattamento di disturbi psichiatrici, considerando le specificità individuali di ciascun paziente. Questo include le analisi di fattori genetici, ambientali e del comportamento che possono consentire di personalizzare la cura.
È questa, in sintesi, il tema al centro del seminario dal titolo “Medicina di precisione in psichiatria”, organizzato dalla Casa di Cura Villa Santa Chiara di Quinto di Valpantena, dedicato a medici chirurghi specializzati in farmacologia e tossicologia clinica, neurologia, neuropsichiatria infantile, psichiatria e psicoterapia, biologi e psicologi.
«Di medicina di precisione si parla da tempo, specie in oncologia, per l’efficacia dei farmaci e la riduzione di effetti collaterali. Ma anche in psichiatria è molto importante personalizzare la cura poiché gli effetti collaterali dei farmaci possono compromettere la cura. L’obiettivo di questo seminario, grazie alla presenza di specialista del settore, è far luce sulle nuove frontiere della psichiatria e approfondire le attuali conoscenze sulla farmacogenetica e sui nuovi strumenti disponibili per ottimizzare le terapie e ridurre gli effetti collaterali», spiega il dott. Marco Bortolomasi, responsabile del Raggruppamento, Casa di Cura Villa Santa Chiara.
In psichiatria, il farmaco è fondamentale per determinate cure ma, essendo formato da molecole, è metabolizzato dai pazienti in maniera differente. Capire questo principio è la chiave per avere efficacia e per ridurre gli effetti collaterali come effetti metabolici (aumento di peso corporeo) o di natura sessuale. «I farmaci che danno questi effetti collaterali – conclude Bortolomasi – riguardano quasi tutti gli antidepressivi e gli psicofarmaci che servono per curare depressioni e disturbi bipolari». Il rischio è che il paziente, per evitare gli effetti indesiderati del farmaco, interrompa la cura.
Fra le patologie psichiatriche, la depressione è senz’altro la più diffusa e interessa oltre 38.000 assistiti nella Regione del Veneto nel 2023. Ne soffrono il 66% delle donne e 8 pazienti su dieci hanno meno di 74 anni. Nella provincia di Verona sono stati assistiti 4.754 pazienti. Gli assistiti con disturbo bipolare sono stati a livello regionale 13.895, di cui il 58% è formato da donne. 2464 sono i pazienti nella provincia scaligera. Numeri che evidenziano un problema diffuso le cui cure richiedono un approccio mirato e personalizzato.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha lanciato un allarme globale, definendo la depressione come la principale causa di disabilità nel mondo e si prevede che, entro il 2030, diventerà la malattia mentale più diffusa. Un’altra tematica affrontata nel seminario riguarda i farmaci per la gestione del diabete e dell’obesità. Questi farmaci, nati per pazienti con determinate forme diabetiche che non riuscivano a essere gestite, oggi sono assunti anche da persone che vogliono semplicemente dimagrire senza sapere che hanno effetti collaterali e che creano dipendenza