Dare ai pazienti il trattamento giusto al momento giusto con la massima efficacia e la minima possibilità di effetti collaterali. Anche in psichiatria si parla di medicina di precisione o personalizzata: un nuovo paradigma che mira a migliorare la diagnosi e il trattamento di disturbi psichiatrici, considerando le specificità individuali di ciascun paziente. Questo include le analisi di fattori genetici, ambientali e del comportamento che possono consentire di personalizzare la cura.
È questa, in sintesi, il tema al centro del seminario dal titolo “Medicina di precisione in psichiatria”, organizzato dalla Casa di Cura Villa Santa Chiara di Quinto di Valpantena, dedicato a medici chirurghi specializzati in farmacologia e tossicologia clinica, neurologia, neuropsichiatria infantile, psichiatria e psicoterapia, biologi e psicologi.
«Di medicina di precisione si parla da tempo, specie in oncologia, per l’efficacia dei farmaci e la riduzione di effetti collaterali. Ma anche in psichiatria è molto importante personalizzare la cura poiché gli effetti collaterali dei farmaci possono compromettere la cura. L’obiettivo di questo seminario, grazie alla presenza di specialista del settore, è far luce sulle nuove frontiere della psichiatria e approfondire le attuali conoscenze sulla farmacogenetica e sui nuovi strumenti disponibili per ottimizzare le terapie e ridurre gli effetti collaterali», spiega il dott. Marco Bortolomasi, responsabile del Raggruppamento, Casa di Cura Villa Santa Chiara.
In psichiatria, il farmaco è fondamentale per determinate cure ma, essendo formato da molecole, è metabolizzato dai pazienti in maniera differente. Capire questo principio è la chiave per avere efficacia e per ridurre gli effetti collaterali come effetti metabolici (aumento di peso corporeo) o di natura sessuale. «I farmaci che danno questi effetti collaterali – conclude Bortolomasi – riguardano quasi tutti gli antidepressivi e gli psicofarmaci che servono per curare depressioni e disturbi bipolari». Il rischio è che il paziente, per evitare gli effetti indesiderati del farmaco, interrompa la cura.
Fra le patologie psichiatriche, la depressione è senz’altro la più diffusa e interessa oltre 38.000 assistiti nella Regione del Veneto nel 2023. Ne soffrono il 66% delle donne e 8 pazienti su dieci hanno meno di 74 anni. Nella provincia di Verona sono stati assistiti 4.754 pazienti. Gli assistiti con disturbo bipolare sono stati a livello regionale 13.895, di cui il 58% è formato da donne. 2464 sono i pazienti nella provincia scaligera. Numeri che evidenziano un problema diffuso le cui cure richiedono un approccio mirato e personalizzato.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha lanciato un allarme globale, definendo la depressione come la principale causa di disabilità nel mondo e si prevede che, entro il 2030, diventerà la malattia mentale più diffusa. Un’altra tematica affrontata nel seminario riguarda i farmaci per la gestione del diabete e dell’obesità. Questi farmaci, nati per pazienti con determinate forme diabetiche che non riuscivano a essere gestite, oggi sono assunti anche da persone che vogliono semplicemente dimagrire senza sapere che hanno effetti collaterali e che creano dipendenza