«La delibera votata in consiglio comunale in merito alle partecipate è un vero ‘passo falso’». A dirlo è Tommaso Ferrari di Verona Civica affiancato da Carla Padovani, Federico Benini, Elisa La Paglia e Stefano Vallani del Partito Democratico. «Al netto dell’ancora recente insediamento dell’amministrazione Sboarina, evidenziamo con preoccupazione che ad oggi in alcune partecipazioni del Comune di Verona non si è adeguatamente consapevoli dell’entità degli investimenti e delle attività. Ben venga l’attenzione e l’approfondimento, ma qui si sta assistendo ad una resa affrettata davanti al primo ostacolo. Si invoca l’aiuto di Roma in beffa alla trasparenza, senza considerare che quasi tutte le criticità presenti possono essere superate dalla semplice applicazione del correttivo (D.lgs. 100/17) al Testo Unico Partecipate.Il capitolo Aerogest srl merita un’ulteriore considerazione. Se il pubblico non può mantenere la società di gestione e la “cassaforte” delle quote del Catullo trovi un diverso sistema per coordinare l’azione degli enti locali finalizzata al rilancio del nostro aeroporto. Se ritiene di non esserne in grado per mancanza di visione o di risorse, si proceda alla vendita delle quote ma si faccia una gara dal respiro europeo, vera e trasparente, per cercare un partner industriale di livello, con risorse ed idee capaci di dare nuova linfa al territorio e ad un aeroporto che può e deve dare di più. La lezione del passato insegna che accordi sottobanco con il Gruppo SAVE (che gestisce gli Aeroporti di Venezia e Treviso) hanno già fatto troppo male a Verona», spiegano i consiglieri.