Erano i primi giorni di gennaio 2019. Gli assessori Segala e Zanotto e l’allora presidente di Circoscrizione Zavarise annunciavano trionfanti la soluzione per Villa Pullè. L’ex sanatorio avrebbe dovuto diventare una residenza per anziani in virtù di una intesa tra Invimit Sgr, la società veicolo a cui l’Inps ha ceduto il compendio, e un grande gruppo tedesco.
“Peccato che a distanza di ormai un anno e mezzo di quell’accordo non ci sia più traccia, e l’amministrazione non abbia mai spiegato i motivi dell’ennesimo annuncio-bidone inflitto alla cittadinanza” attacca Michele Bertucco, consigliere comunale di Verona e Sinistra in Comune.
Lo scorso dicembre un gruppo di cittadini del Chievo aveva segnalato alla Prefettura il degrado sempre più devastante della villa e del parco, rimarcando che lo stato pietoso dei luoghi rappresenta un pericolo immediato e concreto con riguardo, ad esempio, alle parti del parco accessibili al pubblico. Il prefetto ha girato la questione si all’INPS che al Comune di Verona, ma non è arrivata nessuna risposta. L’INPS dice che non è più affar suo.