Degrado e buche regnano sovrane a Verona

È di ieri il video del nostro giornale che mostra lo stato di degrado presso la galleria di Via Anfiteatro, camminare sotto la galleria dietro l’Arena è solamente per chi ha uno stomaco di ferro: l’odore acre che si respira è così forte da impedire il passaggio, oltre che sgradevole per i clienti dei diversi bar accanto.

Verona, tra degrado e bivacchi

E purtroppo non si tratta dell’unica area cittadina trasformata in dormitorio e latrina a cielo aperto, anche il parco vicino a Porta Vescovo ospita diversi “cittadini sprovvisti di documenti” così il politicamente corretto impone di chiamare chi bivacca nei luoghi pubblici illegalmente, definirli immigrati illegali non va più di moda.

E Porta Vescovo non è di certo la sola a ospitare chi bivacca, lo stesso sottopassaggio non offre di certo un’esperienza olfattiva da Spa se lo si attraversa.

Tornando verso il centro, fermandosi a Santa Marta il degrado si concretizza con ragazzi che raccontano di tossicodipendenti che si drogano, urinano e si masturbano in pieno giorno di fronte al bar della sede di economia dell’Università di Verona. Nel tragitto, da affrontare possibilmente in macchina per evitare incontri indesiderati, è impossibile evitare le innumerevoli buche che costellano il manto stradale di tutto il quartiere Veronetta dalla tristemente nota via XX Settembre, a via Cantarane e via Trezza, per citarne solo alcune.

Un capitolo a parte merita, poi, via Campofiore, viale alberato abbandonato alle bizze della natura: quando piove le foglie si accumulano sul marciapiede rendendo il lastricato scivoloso quanto pericoloso per i moltissimi studenti, professori e residenti lo percorrono ogni giorno e notte.

Spostandosi verso la zona di Santa Maria in Organo, precisamente in Lungadige Re Teodorico che ospita una scalinata che dà direttamente sull’Adige, passando intorno alle 8 del mattino, si possono trovare le feci nella nicchia. Proseguendo verso Ponte Nuovo, che, per inciso, di nuovo ha solo il murale illustrativo, e arrivando a Ponte Navi, è bene porre attenzione alla convergenza degli pneumatici dell’auto; per evitare di dover ricorrere spesso il gommista, andate adagio. Ma tornando alle buche, merita un giro al centralissimo quartiere dei Filippini. Già da tempo chi scrive si impegna a postare situazioni di degrado e buche sui social per condividere lo stato di abbandono in cui si trovano strade della città e invitare altre persone a condividere e indignarsi.

Ebbene, riguardando alcune fotografie raccolte anni fa, è stato facile quanto disarmante notare che la maggior parte delle buche è ancora lì, immutata se non peggiorata.

Altre buche da segnalare

Fra le tante buche, degna di nota è quella di vicolo Vicolo Torcoletto. Rimanendo in Ztl, in Via Zambelli, proprio a fianco al negozio Coin, accade un fatto molto singolare: una buca profonda sul manto di porfido, viene talvolta riparata con qualche improbabile toppa di catrame; a prescindere dal risultato esteticamente esecrabile, tempo, denaro e fatica sono sprecati perché la stessa si ripresenta più profonda nel giro di poco tempo. Da profani ci si chiede se non sarebbe opportuna un’ispezione più approfondita del problema con conseguente intervento risolutivo.

Prima di concludere questo breve riassunto del degrado domandandoci se sia normale che i cittadini veronesi e i tanti turisti che a Verona portano lavoro e denaro, debbano affrontare non solo il disagio di dover fare una vera e propria gimcana con l’auto ma anche un reale pericolo.

Pensiamo a chi viaggia su due ruote: moto, motorini e monopattini e ai ciclisti, tanto amati da questa amministrazione che si preoccupa di garantire loro improbabili piste ad hoc e posti parcheggio ma che non tiene in considerazione i pericoli dovuti a buche, rattoppi malfatti e manti stradali sconnessi. In tutto ciò, il Sindaco Tommasi e l’Assessore Zivelonghi, dove sono?