Largo ai giovani e alle donne. È rinnovamento la parola d’ordine di Alberto De Togni, il nuovo presidente eletto nell’assemblea di Confagricoltura Verona che si è svolta in forma privata, secondo le norme Covid in vigore, con la presenza di venti dirigenti e i delegati collegati in remoto.
De Togni, 64 anni, prende il posto di Paolo Ferrarese, che lascia il timone dell’associazione dopo due mandati. Titolare di un’azienda di seminativi ad Angiari, ex vicesindaco e assessore del Comune, curriculum importante sia in ambito sindacale che politico, ha raccolto intorno a sé un ampio consenso. Il neo presidente ha le idee chiare sul suo mandato. E, per iniziare, ha voluto rinnovare la giunta, aprendo ai giovani e alle donne.
Per la prima volta nella storia associativa vicepresidente sarà infatti una rappresentante dell’universo agricolo femminile, Camilla Capurso, 41 anni. che conduce con la sorella un’azienda vitivinicola in Valpantena con cantina e agriturismo. Nell’esecutivo entrano anche Alessandra di Canossa, neo presidente della sezione olivicola; Francesca Aldegheri, neo presidente della sezione frutticola; Piergiovanni Ferrarese, presidente provinciale e regionale dei giovani di Confagricoltura; Riccardo Artegiani, titolare di un’azienda con allevamento bovino e riso; e Alessandro Tebaldi, presidente dell’associazione degli agriturismi Agriturist.
“L’età media della mia giunta è di 44 anni – ha detto De Togni -. Una scelta voluta, perché è mia intenzione ringiovanire la nostra associazione facendo fare esperienza a questi giovani e fare in modo che il prossimo presidente sia scelto tra queste nuove forze. L’agricoltura ha bisogno di dirigenti giovani e preparati, al passo con i tempi, in grado di utilizzare le nuove strumentazioni tecnologiche e la comunicazione sul web. E proprio la comunicazione, sia interna che con l’esterno, è il primo punto del mio programma, indispensabile per far capire il nostro lavoro e le nostre istanze. Secondo, voglio potenziare la formazione professionale, perché abbiamo bisogno di agricoltori preparati e pronti ad affrontare le sfide del futuro. Gli altri tre punti del mio programma riguardano soprattutto una riorganizzazione interna, e cioè una politica di ottimizzazione delle risorse, un maggior coordinamento e coinvolgimento delle sezioni economiche e un rafforzamento del rapporto con i soci. Dopo questo lungo anno di lontananza e lockdown, è necessario infatti tornare ai contatti personali per far sentire che Confagricoltura è vicina ai propri agricoltori”.