«Nella vicenda dazi l’Italia rischia di pagare per colpe non sue. Prodotti come il Prosecco e il Parmigiano non c’entrano niente con il consorzio Airbus, i cui principali azionisti sono Germania e Francia. L’Ue, se davvero volesse tutelare il nostro Paese e garantire equità, dovrebbe varare aiuti speciali per ricompensare i nostri produttori di Parmigiano, Prosecco e altri protagonisti del made in Italy colpiti dalla misura». Il deputato e vicesegretario federale della Lega, Lorenzo Fontana, prende posizione dopo che il Wto ha consentito agli Usa l’applicazione di dazi per 7,5 miliardi su beni provenienti dall’Europa. Anche il consigliere regionale Stefano Valdegamberi, in questi giorni impegnato a far incontrare imprenditori russi e veronesi, è andato giù diretto: «I russi amano i nostri formaggi e sentono la nostalgia per non poterli avere sulle loro tavole» ha scritto su Facebook a corredo della foto di un’imprenditrice russa che bacia una forma di Grana Padano in un caseificio della Lessinia.
«Le stupide e dannose sanzioni applicate dai nostri governi (a seguito del referendum che ha sancito il ritorno della Crimea sotto Mosca, ndr) hanno portato alla chiusura di questo mercato, un tempo in continua crescita. Oggi anche gli Usa intendono applicare dazi del 25% che faranno crollare il mercato del formaggio. E noi?» si è chiesto Valdegamberi. «Parliamo di Greta, di merendine, di mappamondi al posto dei crocefissi… Ministri, uscite dalla fase infantile e cominciate a guidare questo Paese pensando ai veri temi di cui dovreste occuparvi».