Rischio effetto a catena per il settore metalmeccanico veronese dopo i dazi al 25% annunciati dall’amministrazione Trump per acciaio e alluminio a partire dal prossimo 12 marzo. Secondo la Camera di Commercio di Verona il pericolo delle nuove tariffe potrebbe infatti ripercuotersi sul comparto metallurgico e meccanico, che da solo vale circa un terzo del totale export scaligero verso gli Usa.
Secondo il presidente della Camera di Commercio di Verona, Giuseppe Riello: “I dazi comporterebbero un gap importante di competitività per il settore della metalmeccanica veronese, che oltreoceano nei primi 9 mesi di quest’anno ha espresso un valore di circa 200 milioni di euro. Non solo – ha aggiunto il presidente Riello, per rimanere sul mercato l’industria scaligera e la sua filiera dovranno rinunciare, per quanto possibile, a parte della propria marginalità, pena una riduzione significativa della domanda. Un effetto a catena che ricadrebbe su tutta la filiera produttiva, coinvolgendo così anche fornitori, trasportatori e servizi. Anche le costruzioni, che utilizzano l’acciaio per le strutture e l’alluminio per gli infissi, potrebbero essere seriamente penalizzate. Un’incertezza – ha concluso il presidente della Cciaa veronese – che potrebbe infine scoraggiare gli investimenti delle imprese, con conseguenze negative sulla crescita e sullo sviluppo del territorio sia in termini di produttività che di occupazione”.
Gli Usa sono stati, nei primi nove mesi del 2024, il 4° mercato di destinazione delle merci veronesi. Il valore delle esportazioni è stato pari a 618 milioni di Euro (il 5,5% del valore dell’export complessivo scaligero), con una crescita su base annua del +5,3%.