Spettabile redazione,
sono un tifoso veronese, simpatizzante, da vecchia data, del “piccolo” Chievo. Ho letto con attenzione la notizia, rilanciata da altri organi di stampa, del possibile ritorno al Chievo di Gigi Delneri.
Mi sembra impossibile, ma ci voglio sperare. Vi chiedo: esiste davvero questa possibilità? E perchè Delneri dovrebbe accettare una proposta come questa, visto il momento che il Chievosta vivendo e le prospettive, non certo rosee per laprossima stagione?
Sì, insomma, chi glielo farebbe fare, di accettare il Chievo?
Anche se, io, come tanti altri tifosi, saremmo felici di rivederlo a Verona e di riprendere un discorso interrotto. Tra l’altro, Gigi Delneri è uno dei pochi nomi che potrebbero ridare entusiasmo a una piazza delusa dalle ultime stagioni…
Francesco, Verona
Caro Francesco, le rispondiamo subito: sì, esiste questa possibilità, non è soltanto il frutto di una “follia’ d’estate. Le dirò di più. Fossimo al posto di Campedelli e De Giorgis, prenderemmo subito il telefono in mano e chiameremmo Aquileia, dove Delneri vive. Perchè sarebbe una mossa di straordinario impatto, non solo tecnico, non solo emotivo.
Chi meglio di Gigi Delneri potrebbe riannodare i fili col passato? Chi potrebbe più di lui ridare entusiasmo a tutto l’ambiente? Lui, che ha fatto la storia del Chievo e che tornerebbe di corsa, senza farne una questione economica. Delneri è uomo di sentimenti, per lui equivarrebbe a chiudere il cerchio della sua avventura sportiva, tornando nella città che più di tutte è stata sua. E tornando su una panchina dove ha vissuto momenti di straordinaria intensità.
I soldi? A questo punto della sua storia, conterebbero pochissimo, se non niente. Quello che il Chievo sta cercando, tra l’altro.
L’aspetto sportivo? Campedelli e De Giorgis hanno già spiegato più volte che sarà una squadra giovane, costruita senza grandi possibilità. A maggior ragione avrebbe bisogno di una guida sicura. Di un uomo che qui ha già costruito una favola e che ora tornerebbe (anche) per una questione di riconoscenza.
Insomma, una di quelle operazioni che presenta zero rischi e una bella dose di fascino. Di entusiasmo. Sarebbe un peccato se Campedelli e De Giorgis lasciassero stare il telefono…